Falcone (Lega Salerno): “Comuni devono regolamentare in maniera uniforme le sale gioco”

“Alla luce della novellata normativa in materia di gioco con vincite in danaro e di apparecchiature di gioco è necessario che la disomogenea regolamentazione del territorio relativamente agli esercenti tali attività imprenditoriali sia riportata nell’alveo della omogeneità anche attraverso un intervento del Prefetto, riflettendo tali pratiche di gioco direttamente sulla salute pubblica e sull’ordine pubblico. I Comuni devono in maniera uniforme regolamentare le sale gioco, non avendo senso che un Comune sia provvisto di limitazioni ed il Comune accanto non lo sia, favorendo tale atteggiamento non si fa altro che spostare il giocatore patologico da un luogo ad un altro senza aiutarlo a superare la dipendenza dal gioco”. E’ quanto ha detto sul gioco e la relativa regolamentazione Mariano Falcone, segretario provinciale della Lega Salerno e vice coordinatore regionale. “L’art. 50 del dlgs 267/2000 attribuisce ai sindaci il potere di organizzare anche gli orari degli esercizi commerciali, pertanto come Coordinamento Provinciale della Lega ci faremo promotori di un tavolo istituzionale presso la Prefettura di Salerno per uniformare la disciplina in materia di apparecchiatura slot e vtl e non solo. Oggi – ha detto – è necessario discutere del problema con un respiro più ampio di quello delle limitate competenze di ciascun Comune e prendere atto che non è possibile da un lato trattare gli imprenditori del settore come dei fuorilegge e dall’altro ignorare l’aspetto patologico del gioco, inteso come problema di salute. Partendo dall’ottimo lavoro svolto dai Commissari della Prefettura di Scafati, che hanno sintetizzato i diversi aspetti della problematica con un regolamento in materia, bisogna dare inizio ad un percorso, da realizzare con la collaborazione di tutti i Consigli Comunali della Provincia, per arrivare alla definizione di un regolamento uniforme che riesca non solo a disciplinare le aperture e le chiusure delle sale da gioco ma riesca anche ad immaginare delle forme di sensibilizzazione della cittadinanza al tema”, ha concludo. cdn/AGIMEG