Endrizzi (M5S): “Emiliano deve spiegare la marcia indietro sulla Legge sul gioco in Puglia”

“Emiliano sembra percorrere i passi di Rixi in Liguria, che nel 2017 da assessore fece congelare la legge regionale anti-azzardo “colpevole” di essere troppo efficace; una sinistra convergenza, una scelta folle e irresponsabile!
Il presidente della Regione Puglia deve spiegare la marcia indietro sua e della sua maggioranza sulla lotta all’azzardopatia. Nel 2013 con la legge 43 la Puglia si è mossa giustamente e meritoriamente nella direzione della prevenzione e contrasto all’azzardo, prevedendo la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili, come scuole, parrocchie, oratori, e altri centri di aggregazione sociale, dalle macchinette da azzardo. Il Piano Regionale sul Gioco d’Azzardo del 2017 recita testuale: “L’eccessiva proliferazione degli esercizi commerciali che gestiscono giochi leciti e la martellante spesso ingannevole offerta pubblicitaria favoriscono il consumo, per cui va difeso con convinzione il principio di collocare detti esercizi a distanza di sicurezza dai luoghi di aggregazione giovanile e dalle scuole, come già normato dalla L. R. 43/2013″. Ebbene cosa accade adesso? Che con una decisione scellerata in Puglia si va verso la riduzione delle distanze minime da 500 a 250 metri dai luoghi sensibili e anche verso la restrizione della tipologia dei luoghi sensibili. Perché questa marcia indietro? L’azzardo è tra le cause di indebitamento anche a usura dei cittadini pugliesi. Nel 2016 il in Puglia si è arrivati ad azzardare la cifra monstre di oltre 6 miliardi. Il presidente della Puglia e il Pd facciano mea culpa e ritornino sui propri passi. Emiliano: tieni di più ai cittadini pugliesi o alle lobby?”. E’ quanto ha commentato il senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi dopo il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato l’emendamento per modificare il distanziometro dai luoghi sensibili, imposto alle sale da gioco. Le distanze passano quindi da 500 a 250 metri, e valgono solamente per le nuove sale. Le sale già esistenti invece potranno continuare a operare nei locali in cui si trovano, a prescindere dalla distanza dai luoghi sensibili. Tagliata anche la lista dei giochi sensibili che adesso comprende “istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”. lp/AGIMEG