Endrizzi (M5S): “Disincentivare domanda e offerta e potenziare le capacità di contrasto all’illegalità, la ricetta giusta per indurre l’attenuazione della incentivazione dell’azzardo”

“Il “decreto dignità” era una grande rivoluzione! Tuttavia le linee guida adottate da Agcom, l’Autorità preposta a far rispettare il divieto, vorrebbero introdurre in modo surrettizio una quantità di eccezioni, che sono francamente incompatibili con il concetto chiaro della legge: divieto “Totale”. Cosa non è chiaro di questa dicitura? Il Branding che vediamo ancora nelle partite di calcio è pubblicità. Il sottosegretario all’Economia, Villarosa lo ha ribadito bene con una circolare: invita Agcom a rivedere un testo pieno di scarabocchi giuridici e ammonisce i concessionari: in caso di violazioni della legge o di colpevoli omissioni nel controllo della filiera, le concessioni possono essere sospese e nei casi estremi e reiterati anche revocate. Firmata la circolare, pochi giorni dopo il Governo è stato sfiduciato a mezzo stampa. Bene: oggi “cambiamento” è difendere la coerenza sulla tutela sociale e notificare al più presto la circolare”. E’ quanto ha detto il senatore Giovanni Endrizzi (M5S) in un’intervista su cittanuova.it. “Il divieto vuole evitare che l’industria dell’azzardo associ i propri marchi a valori portanti: cultura, ambiente, salute. Lo sport è negli interessi fondamentali e virtuosi dei nostri ragazzi. Non può divenire il cavallo di Troia per operazioni di marketing in un settore che, pur essendo legalizzato, rappresenta un forte fattore recessivo sul piano culturale e, a ben vedere in termini di “costo-opportunità”, anche economico, occupazionale e finanziario”, ha aggiunto. Sull’intenzione del governo di riconsiderare il sistema delle concessioni dell’azzardo alle società commerciali ha detto: è una domanda per il Governo. Certamente, se lo Stato che, per Costituzione, ha doveri di tutela della famiglia, dell’infanzia, della gioventù, della salute, del risparmio, si lega “contrattualmente” a privati che perseguono lucro, si crea un pesante conflitto tra interessi”. “Dobbiamo agire innanzitutto sulla domanda: smettere di incentivare l’azzardo, adottare strategie che rendano l’azzardo gradualmente meno appetibile. In secondo luogo potenziare le capacità di contrasto all’illegalità, specialmente gli strumenti di controllo sulla rete Internet: per ora stiamo solo rallentando una corsa a precipizio. Infine misure che disincentivino l’offerta: a quel punto non dovremmo più temere il viraggio verso l’online illegale. Fondamentale in questo senso è quanto emerge dal Piemonte: la legge che ha distanziato l’offerta di azzardo da scuole, ospedali e chiese, ha fermato l’emorragia, anzi ha dato ossigeno alle famiglie: l’impoverimento da azzardo si è ridotto del 30%. Chi dice che l’online è aumentato, guardi i numeri: l’incremento è stato inferiore alle altre regioni che non hanno le stesse tutele. A beneficiarne sono le famiglie, i bambini a cui vengono restituite migliori cure genitoriali, ma anche gli imprenditori: i quasi 20 miliardi di perdite nette in Italia, sono sottratte in buona parte alle classi meno abbienti: andrebbero spesi in altre filiere, a vantaggio di imprenditori e dell’occupazione”, ha continuato. “Negli anni ‘90 nei Sert le persone affette da Disturbo da Gioco d’Azzardo erano quasi zero. Con l’esplosione dell’azzardo di Stato le casistiche stanno schizzando verso l’alto; in provincia di Treviso i malati di gioco d’azzardo nel 2015 erano 305, nel 2018 sono stati 354. Nei primi sei mesi di quest’anno già 253. E vengono pressoché tutti dal comparto “legalizzato”. Aggiungiamo che, nel frattempo, le mafie non sono risultate parimenti penalizzate, Anzi: dalla Direzione Nazionale Antimafia e dalle Forze dell’Ordine audite in commissione Bicamerale Antimafia abbiamo appreso che le mafie traggono verosimilmente i loro grassi affari proprio dal comparto “legalizzato”: riciclaggio di denaro, attività di facciata “regolari” che nascondono Slot e scommesse irregolari, punti gioco legali intestati a prestanome. A chi stiamo facendo un favore?”, ha concluso. cdn/AGIMEG