Easg Malta: per Federserd 2,7 miliardi di costi sociali per la ludopatia, ma nella rilevazione anche giocatori non patologici

dal nostro inviato a Malta – “Qui a Malta abbiamo sentito diverse relazioni dedicate al problema dei costi sociali del gioco, ma a parte quella che abbiamo realizzato noi come Federserd, solo la Germania ha portato uno studio sistematico e valutativo di questi aspetti”. Così Fabio Lucchini, sociologo della Federazione degli operatori servizi delle dipendenze, dopo aver presentato alla Conferenza della Easg, in corso a Malta, il rapporto sui costi sociali realizzato all’Università Bicocca di Milano. “Quella di Tilman Becker, dell’Università di Hohenheim, non usa gli stessi parametri che abbiamo utilizzato noi, ma le differenze sulle voci prese in considerazione sono relative. Noi, per esempio, abbiamo valutato tutte le voci di spesa connesse a un giocatore che ha problemi di compulsività, quindi non solo l’onere affrontato dal Servizio sanitario ma anche quanto incide sull’economia dello stesso giocatore, sulla sua famiglia e sul suo lavoro, ma lo abbiamo poi applicato non solo ai giocatori patologici ma anche ai giocatori a rischio. Becker ha calcolato, invece, i 250mila giocatori realmente patologici che in Germania sono censiti. E, con il suo approccio da economista, ha rilevato che l’allarme avvertito all’interno dello stesso mondo accademico è spesso sovradimensionato rispetto alla realtà dei fatti. “Una differenza sostanziale, rispetto alla nostra ricerca, riguarda l’entità di questa spesa: mentre il totale valutato dalla nostra ricerca è di circa 2,7 miliardi (ricordiamo che il vicepremier Di Maio aveva parlato di 6 miliardi di costi sociali, ndr), Becker ha calcolato che per la Germania la patologia d’azzardo incide per un totale di 326 milioni di euro. Ma si può fare un confronto tra i costi sociali del gioco patologico e quelli delle altre dipendenze? “Bisogna prendere in considerazione i dati europei” risponde Lucchini “perché esistono effettivamente delle ricerche in tal senso. In una raccolta sistematica della letteratura di Bario e altri, pubblicata nel 2017 sulla rivista scientifica Drug and alcohol review, si calcolava l’incidenza sul pil dei costi sociali relativi a droghe, tabacco e alcool. Il valore risultava tra lo 0,1% e lo 0,4%, per le droghe; tra lo 0,3% e lo l’1,2%, per il tabacco; e infine tra l’1% e il 3,5% per l’alcool. Se proviamo, sia pure in maniera impropria, a tradurre i risultati della nostra ricerca in un valore analogo, l’incidenza sul pil dei costi sociali dell’azzardo potrebbe essere intorno allo 0,1-0,2%. Un valore, comunque, che pochi si aspetterebbero”. gpm/AGIMEG