Dossier Decreto Fiscale: “Necessari chiarimenti su effetti incrementi PREU per slot e vlt che potrebbe portare ad un calo della raccolta del 3% nel 2021”

“Articolo 26 (Prelievo erariale unico sugli apparecchi di intrattenimento) Le disposizioni in commento rimodulano il PREU sugli apparecchi AWP e VLT di cui agli artt. 110, comma 6, lettera a) e lettera b) del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS)83. Nello specifico fissano a decorrere dal 10 febbraio 2020 il PREU rispettivamente al 23 per cento ed al 9 per cento, a fronte del 21, 6 per cento e 7, 9 per cento previsti dalla legislazione vigente fino al 9 febbraio 2020″. E’ quanto si legge nel Dossier del Servizio del Bilancio sul Decreto Fiscale. “La RT – aggiunge -, per gli AWP indica in 23,084 mld di euro la raccolta per il 2019 (sulla base degli ultimi dati disponibili). Considera quindi l’incremento di 1,32 punti percentuali rispetto all’aliquota applicabile dal 1 gennaio 2020 (21, 68%), giungendo a stimare su base annua un maggior gettito pari a 304,7 mln di euro. Considerando poi la
decorrenza dal 10 febbraio 2020 (324 giorni), indica un maggior gettito per il 2020 pari a 268, 4 mln di euro. Per l’anno 2021, considerando l’aliquota vigente per l’anno pari a 21,75% si produrrebbe un incremento di 1,25 punti percentuali, con conseguente gettito di 228, 5 mln di euro dal 2021. Per i VLT, indica in 24,354 mld di euro la raccolta stimata per il 2019. Considera quindi l’incremento di 1,7 punti percentuali (totale 9%) rispetto all’aliquota applicabile dal 1 gennaio 2020 (7, 93%), giungendo a quantificare un maggior gettito su base annua di 260, 6 mln di euro. Anche in tal caso considera la decorrenza dal 10 febbraio 2020, da cui ricava in 230, 5 mln di euro il gettito relativo al 2020. Segnala quindi che il payout di mercato (attualmente pari all’86,73%, pur essendo ancora superiore a quello di legge (84%) potrebbe ridursi fino al minimo di legge per fronteggiare l’aumento del PREU. Tale riduzione si tradurrebbe in aumento del prezzo del gioco che potrebbe avere riflessi sulla domanda nel 2021. Stima quindi in via prudenziale un calo del 3% sulla raccolta rispetto al 2020.Considerando l’aliquota prevista con decorrenza 1 gennaio 2021 pari all’8%, l’aumento di un punto percentuale, con il calo della raccolta del 3% determina un maggior introito di 236, 2 mln di euro annui a decorrere dal 2021.

Al riguardo, si rappresentano nella tabella seguente gli incrementi del PREU per AWP e VLT disposti dalla legislazione previgente al decreto.

In relazione all’aliquota prevista per l’anno 2023 e seguenti dalla legislazione vigente, la RT non parrebbe considerare gli effetti dell’incremento rispettivamente di 1,4% per gli AWP e di 1,15 per i VLT in applicazione dei quali dovrebbe determinarsi il maggior gettito a regime, a partire dall’anno 2023. Si ricorda che le percentuali del 21,75 % e dell’8 per cento trovano applicazione anche per l’anno 2022. I valori indicati a regime in termini di maggior gettito a decorrere dal 2023 parrebbero quindi sottostimati. Poiché la stima si basa su un valore di raccolta inviato nel tempo per gli AWP e i VLT (per questi ultimi si considera solo per il primo anno un abbattimento del 3% dovuto al prevedibile incremento dei prezzi), andrebbero forniti chiarimenti in ordine agli effetti degli incrementi del PREU sulla domanda di gioco, tenuto conto dei reiterati aumenti di recente intervenuti in materia (di cui all’art. 9, comma 6 del DL n.87 del 2018, dell’art. 1, comma 1051 della legge n. 145 del 2018 e dalle disposizioni in commento)”, conclude. cdn/AGIMEG