Dossier Decreto Fiscale: “Divieto di apertura punti gioco per operatori economici che hanno commesso violazioni su imposte e tasse o contributi previdenziali”

“Articolo 30, commi 1 e 2 (Disposizioni relative all’articolo 24 del decreto-legge n. 98 del 2011) L’articolo 30, ai commi 1 e 2, interviene sui requisiti previsti per l’esercizio delle attività economiche di gioco pubblico. Il comma 1 dispone che non possono essere titolari o condurre esercizi commerciali, locali o altri spazi all’interno dei quali sia offerto gioco pubblico, gli operatori economici che hanno commesso violazioni definitivamente accertate agli obblighi di pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali secondo quanto previsto dall’articolo 80, comma 4, del decreto legislativo n. 50 del 2016 (Codice dei contratti pubblici). Restano fermi tutti gli altri requisiti previsti per legge. Il comma 2 novella l’articolo 24, comma 25, del decreto-legge n. 98 del 2011. La nuova formulazione prevede che il divieto di partecipare a gare o a procedure ad evidenza pubblica o di ottenere il rilascio o rinnovo o mantenimento di concessioni in materia di giochi pubblici si applichi anche nel caso in cui, per le società partecipate da fondi di investimento o assimilati la condanna o l’imputazione per determinati reati siano riferiti al titolare o al rappresentante legale o negoziale, ovvero al direttore generale della società di gestione del fondo”. E’ quanto si legge nel Dossier del Servizio del Bilancio sul Decreto Fiscale. “La RT riferisce che la disposizione non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli provvede agli adempimenti connessi all’attuazione con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Al riguardo, nulla da osservare per quanto di competenza”, conclude. cdn/AGIMEG