Divieto pubblicità, slittano a fine aprile le linee guida. Ma il divieto non vale per tutti…

Il Consiglio dell’Agcom esaminerà il 18 aprile le linee guida sul divieto della pubblicità dei giochi, mentre si iniziano a vedere i primi risultati della norma

Pubblicità giochi: slitta al Consiglio del 18 aprile la trattazione delle linee guida. Agcom: “Lavoro complesso per evitare possibili contestazioni successive”

Un ordine del giorno molto fitto ha impedito oggi al Consiglio dell’Agcom di trattare l’atteso tema delle linea guida per il divieto di pubblicità sui giochi. Slitta così alla prossima riunione del 18 aprile la trattazione dell’argomento. Sarà l’occasione per il Consiglio di valutare il lavoro della Direzione contenuti audiovisivi, che nei mese scorsi ha raccolto i pareri di operatori e soggetti interessati al divieto di pubblicità. Il documento conterrà quindi anche una sintesi dei pareri raccolti e come dovrà essere tradotto in pratica il divieto di pubblicità sui giochi. Secondo quanto appreso da fonti dell’Agcom, il lavoro di elaborazione del documento ha richiesto più tempo del previsto perché: “abbiamo cercato di elaborare un documento completo e preciso per evitare possibili contestazioni successive alla sua pubblicazione”. Come anticipato ad Agimeg dai vertici dell’Agcom, nel caso il documento venga approvato, senza correzioni o modifiche, il testo con le linee guida verrà pubblicato nei 4/5 giorni successivi. Nel caso invece il Consiglio decidesse di intervenire sul testo o di chiedere approfondimenti, il testo tornerebbe ai Contenuti Audiovisivi, e i tempi si allungherebbero. Eventualità remota invece, accaduta solo in due occasioni, che il Consiglio decida di formulare delle osservazioni al Governo, in sostanza per mettere in evidenza delle criticità.

Decreto Dignità, Silvestri (M5S): “Dal 10 agosto sarà eliminata la pubblicità del gioco da ogni mezzo di comunicazione”

“Con il Decreto Dignità abbiamo sancito la fine della pubblicità all’azzardo come è stato per le sigarette. Ma perchè ancora vediamo spot su tv, radio e giornali?”. E’ quanto ha detto il deputatodei Cinque Stelle Francesco Silvestri. “Il Decreto Dignità ha sancito finalmente il divieto totale di pubblicità, ma per i contratti in essere abbiamo dovuto attendere un anno. Quindi, il termine ultimo sarà quello del 10 agosto. Segnatevi questa data perchè da quel momento in poi non vedrete più pubblicità in nessun mezzo di comunicazione”, ha aggiunto.

Divieto di pubblicità per gli operatori di gioco legale ma per gli altri libertà assoluta. Il caso viale Serra a Milano

Come purtroppo capita spesso con gli interventi proibizionistici, anche il divieto di pubblicità sul gioco si sta ripiegando su se stesso lasciando spazio all’illegalità. Se per gli operatori che lavorano in Italia con regolare concessione statale il Decreto Dignità del luglio scorso ha proibito qualsiasi forma di pubblicità diretta o indiretta (salvaguardando solo i contratti in essere ma al massimo per un anno), lo stesso non si può dire per chi promuove gioco al di fuori di quanto previsto dalla Legge. Un caso emblematico è quello che si sta verificando nella zona di viale Serra a Milano. Come è possibile vedere dalla foto, in bella vista su una palazzina adiacente al viale, c’è la pubblicità del Casino di Lugano con in evidenza lo slogan: “per vincere di più”. Il Casinò di Lugano non ha alcuna concessione italiana, non paga tasse in Italia ma a differenza degli operatori autorizzati del nostro paese fa pubblicità senza alcuna difficoltà. Insomma una promozione che viola tutte le normative a riguardo ma sulla quale nessuno interviene (tra l’altro il messaggio del Casinò di Lugano potrebbe anche violare l’articolo 28-ter del regolamento IAP, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria). Viceversa l’AGCOM, l’Autorità Garante delle Comunicazioni, è già intervenuta su operatori autorizzati per chiedere spiegazioni su spot andati in onda in tv ma assolutamente regolari rispetto alla norma. Come previsto da molti, il divieto di pubblicità non permetterà più all’utente di distinguere tra operatori legali ed illegali, regalando spazi e risorse economiche a chi offre gioco in modo pericoloso e illegittimo.