Distanze, Comune Lecce chiude agenzia passata da padre a figlio. Tar: Tutto regolare

Lecce, il padre va in pensione e lascia l’attività di famiglia – due agenzie di scommesse – al figlio. Che però a quel punto deve rinnovare l’88 tulps. La Questura rilascia il titolo, ma poi comunica le variazioni al Comune, e questo intima la chiusura immediata delle agenzie, perché non rispettano le distanze dai luoghi sensibili. Il figlio intenta ricorso al Tar Puglia, ma il giudice in sede cautelare convalida i provvedimenti dell’amministrazione. Nelle due ordinanze – appena pubblicate – la Terza Sezione spiega infatti che  “non sembra rilevare la circostanza secondo cui l’attività di raccolta scommesse  sarebbe svolta sin dal 2010, posto che (in via dirimente) l’attività, nell’attuale assetto, è stata autorizzata, ex novo” alla società intestata al figlio. Di conseguenza, l’agenzia “non rientra nel regime derogatorio di cui all’art. 7, comma 3 della Legge Regionale pugliese 13 dicembre 2013, n. 43 (essendo stata l’autorizzazione di P.S. rilasciata dopo l’entrata in vigore della medesima Legge)”. Secondo quanto si apprende, assieme al ricorso la società aveva depositato la circolare del Ministero degli Interni che chiarisce quali esercizi debbano essere considerati preesistenti, e quali nuove aperture; nell’ordinanza del Tar Lecce tuttavia non c’è alcun riferimento al riguardo. rg/AGIMEG