Def: rete legale è un argine all’evasione, ma il rischio arriva da totem, slot manomesse e scommesse illegali

Il controllo dei flussi delle giocate e delle scommesse, raccolti grazie al Totalizzatore nazionale e alla Rete Telematica, rappresenta un argine efficace all’evasione fiscale. Tuttavia, permangono delle “aree di evasione connesse all’esercizio illegale delle diverse attività di gioco”. E’ il quadro che emerge dalla Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva che accompagna la Nota di Aggiornamento del Def. “Nel settore legale dei giochi non si riscontrano fenomeni di evasione fiscale correlati, giacché il necessario collegamento al “Totalizzatore nazionale” (per l’esercizio delle scommesse), ovvero alla “Rete telematica” (per la gestione degli apparecchi con vincita in denaro), consentono il riscontro – pressoché in tempo reale – dei volumi di gioco/scommesse praticati nelle singole tipologie esercitate dai concessionari e, quindi, della base imponibile soggetta a tassazione nonché dei versamenti dovuti ed eseguiti dai singoli soggetti d’imposta. Tuttavia, tenendo separate le questioni afferenti al riciclaggio e alla possibile infiltrazione criminale nel circuito dei Giochi pubblici” (fenomeni tenuti sotto controllo da tutti i soggetti istituzionalmente deputati), nel circuito permangono aree di evasione connesse all’esercizio illegale delle diverse attività di gioco”.

Il Governo spiega che “In generale, la lotta al fenomeno del gioco clandestino – e quindi all’evasione fiscale che ne deriva – interessa prevalentemente tre comparti: il gioco mediante rete fisica attraverso apparecchiature che si collegano ai siti illegali ovvero attraverso apparecchiature che offrono giochi promozionali vietati in quanto in violazione alla riserva statale sui giochi (i cc.dd. totem); la manomissione/alterazione di apparecchi da gioco con vincita in denaro; le scommesse (sia mediante rete fisica che mediante siti on line illegali). Il fenomeno dell’evasione totale si verifica, per esempio nel caso di gioco a distanza, anche attraverso l’utilizzo di apparecchi illeciti (totem), che si collegano a piattaforme estere prive di qualunque autorizzazione. Nella fattispecie si riscontra una doppia violazione in quanto si gioca con un concessionario non autorizzato tramite una intermediazione a sua volta vietata”.

Il settore “maggiormente esposto” a fenomeni di evasione è quello delle slot che “contribuisce, da solo, a più della metà delle entrate erariali”. Un fenomeno che sta emergendo con sempre maggior rilevo “è quello dell’alterazione delle schede degli apparecchi da intrattenimento. Al riguardo, atteso il sempre crescente livello di
complessità tecnologica delle modalità di alterazione, è stato costituito nell’anno 2017 un gruppo tecnico per mettere a punto alcuni modelli e strategie di contrasto, in autonomia o con la collaborazione della Guardia di Finanza. A seguito degli approfondimenti effettuati sono stati individuati gli apparecchi con vincita  in denaro provvisti di schede di gioco per le quali potenzialmente era possibile alterare i contatori. Il partner tecnologico, attraverso un adeguamento del Sistema di controllo, ha potuto verificare gli apparecchi che presentavano delle anomalie di trasmissione dei dati di gioco. E’ stata, quindi, effettuata, nell’anno 2017, una operazione su tutto il territorio nazionale per verificare 404 apparecchi con vincite in denaro. L’esito dell’operazione è stato estremamente positivo, in quanto non solo ha permesso di accertare numerosi illeciti, sia di natura amministrativa che penale, da cui scaturiranno gli accertamenti tributari per evasione del PREU, ma ha consentito che gli apparecchi con tale tipologia di “alterazione” scomparissero quasi completamente dal territorio nazionale e con loro la correlata evasione fiscale”. rg/AGIMEG