Decreto Dignità: si gioca solo con la tessera sanitaria. Ecco gli emendamenti sui giochi

Ascani chiede di dotare sia le slot sia le vlt di un lettore, per consentire di giocare solo alle persone che inseriscono un documento o la tessera sanitaria. Queste macchine potranno pagare le vincite solo “ in forma elettronica mediante carte nominative”. Dovranno esibire la tessera sanitaria o il documento, anche tutte le altre persone che intendono acquistare un qualunque prodotto di gioco.

Carnevali chiede ancora che le associazioni che rappresentano concessionari e esercenti adottino entro 180 giorni un codice etico per “contenere eventuali comportamenti di gioco a rischio, individuare i giocatori che manifestino modalità di gioco problematiche e intervenire fornendo loro una prima assistenza di carattere informativo e orientativo”; e che l’ADM – in collaborazione con Ministero della Salute e Osservatorio – organizzi corsi regionali, rivolti agli esercenti e riguardanti il tema del gioco a rischio. La stessa proposta vieta agli esercizi di vendere alcolici negli orari in cui sono accese le slot. Ancora Carnevali chiede di impedire ai concessionari di applicare penali a gestori e esercenti che rimuovono le slot. Con un’altra proposta di modifica, chiede al Mef di adottare entro 90 giorni un decreto per lanciare le slot di terza generazione, recependo “i contenuti dell’intesa sancita il 7 settembre 2017 in sede di Conferenza unificata, con particolare riferimento ai tempi di avvio delle AWPR e della introduzione di dissuasori, quali la tessera del giocatore e una apposita tecnologia di arresto del gioco in caso di compulsività”.

Ungaro chiede di garantire anche ai giocatori problematici e ai loro parenti l’accesso Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura.

Bellucci chiede che il 5% degli “introiti dell’erario derivanti del gioco d’azzardo sono destinati al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico”.

Rostan intende vietare i terminali che consentono di prelevare denaro a meno di 100 metri dagli esercizi che vendono giochi. Previste sanzioni pecuniarie da 5.000 a 10.000 euro, e “una sanzione amministrativa corrispondente alla revoca della concessione sui giochi”. Sempre Rostan chiede di estendere a tutte le televisioni (e non solo a quelle generaliste) il divieto di trasmettere pubblicità dei giochi, estendendo la fascia di garanzia dalle 22 alle 24. Con un emendamento articolato, chiede poi di adottare la tessera del giocatore, di consentire ai sindaci di autorizzare l’apertura delle sale; di adottare su scala nazionale il distanziometro di 500 metri; limiti di 8 ore al giorno in cui il gioco è consentito. lp/AGIMEG