Decreto Dignità, riammessi alcuni emendamenti sui giochi che erano stati dichiarati inammissibili

Camera, sono stati riammessi alcuni degli emendamenti dal decreto Dignità che inizialmente erano stati dichiarati inammissibili. Lo ha annunciato ieri la presidente della Commissione Finanze – che insieme a quella del Lavoro sta esaminando in sede referente il decreto – Carla Ruocco. “Alla luce di un ulteriore esame delle proposte emendative, nonché a seguito dell’analisi dei motivi di ricorso addotti dai ricorrenti” ha spiegato Ruocco, “la Presidenza ritiene di poter rivedere i giudizi di inammissibilità”.

Per quanto riguarda l’art. 9 che prevede lo stop alla pubblicità dei giochi, si tratta degli emendamenti 9.120 e 9.121, presentati dall’on. Chiara Braga (PD) che riducono l’aggio dei rivenditori dei Gratta e Vinci rispettivamente al 4 a e al 5%. “Riducendo la percentuale dell’aggio spettante ai rivenditori di biglietti delle lotterie istantanee” ha spiegato Ruocco, “ne disincentiva la vendita, ponendosi in linea con le misure per il contrasto alla ludopatia contenute nel decreto-legge”.

Riammesso anche l’emendamento dell’on. Bruno Tabacci (Misto) 9.127, ma “limitatamente alla parte consequenziale” ha spiegato la Presidente, “in quanto interviene sulla percentuale dell’aggio per i raccoglitori del gioco del lotto e dei giochi accessori e modifica il canone relativo alle concessioni di gioco, in tal modo inserendosi nell’ambito delle disposizioni per il contrasto alla ludopatia contenute nel decreto-legge”. In sostanza la parte riammessa è quella che prevede di inserire un nuovo comma: “6-bis. A decorrere dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto:    a) l’aggio per i raccoglitori del gioco del lotto e dei giochi accessori, il compenso al ricevitore dei giochi numerici a totalizzatore nazionale e l’aggio per il venditore al dettaglio delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea è fissato nella misura del 6,5 per cento della raccolta di gioco e le entrate erariali dei suddetti giochi aumentano dell’1,5 per cento della raccolta;    b) per tutte le concessioni di gioco in essere, anche in regime di proroga, è applicato un canone di concessione commisurato allo 0,35 per cento della raccolta di gioco, fatta eccezione per quella riferita alle scommesse a distanza a quota fissa con interazione diretta fra giocatori. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sono definiti i criteri di calcolo dei suddetti canoni di concessione apportando le modifiche necessarie alle convenzioni di concessione vigenti”.

Disco verde anche per la proposta di modifica dell’on. Silvia Fregolent (PD) 9.142, “in quanto anticipando il termine per la dismissione di apparecchi di gioco obsoleti, intende anticipare l’evoluzione tecnologica e ridurre il gioco d’azzardo problematico, ponendosi in linea con le misure per il contrasto alla ludopatia contenute nel decreto-legge” ha spiegato Ruocco. L’emendamento chiede di anticipare il termine del 31 dicembre 2019, al 31 marzo 2019.

Riammesso infine anche l’emendamento Massimo Ungaro (PD) 9.0.39, che “prevedere l’accesso alle famiglie di soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico al Fondo antiusura” ha spiegato la Presidente, e quindi “appare coerente con le misure per il contrasto alla ludopatia contenute nel decreto-legge”. LA proposta di modifica consente l’accesso al Fondo “anche al coniuge e ai parenti entro il primo grado conviventi di soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico, nel caso in cui l’indebitamento del nucleo familiare sia stato causato dalla dipendenza dal gioco”, e prevede l’erogazione di mutui. rg/AGIMEG