Decreto Dignità, da divieto di pubblicità sui giochi 700 milioni di entrate in meno per lo Stato in 3 anni

Secondo le stime del Ministero dell’Economia, il divieto di pubblicità alle attività di gioco pubblico inserite nel Decreto Dignità potrebbero determinare un impatto negativo di 700 milioni di euro in tre anni per le entrate dello Stato. Tenendo conto del prelievo erariale medio sui giochi, superiore al 50% della spesa, gli analisti della banca d’affari Equita SIM fanno notare che questa stima implicherebbe una riduzione della spesa di gioco di circa il 2%. La SIM milanese pensa che gli operatori con una rete fisica ben sviluppata e con brand forti possano essere meno impattati rispetto a nuovi entranti e operatori prevalentemente online. Si parla di un potenziale impatto in termini di minore pubblicità e sponsorizzazioni dai giochi nel 2019 pari a circa 200 milioni, corrispondenti al 3,2% del mercato, di cui 70 milioni sulla TV, con un impatto del 50% circa per Mediaset, pari all’1,6% della raccolta lorda 2017. Circa 130 milioni di euro si dividerebbero fra sponsorizzazioni, soprattutto di squadre di calcio, Internet, TV locali e Radio. lp/AGIMEG