Corte dei Conti, Rapporto 2017: “Settore dei giochi in saturazione. Difficilmente praticabile nuova ondata di inasprimenti impositivi o entrate una tantum”

I risultati più recenti sembrano evidenziare la relativa saturazione del settore dei giochi e una tendenza alla diminuzione della resa media degli stessi, in termini di utili netti per l’erario, onde poter fronteggiare l’aumento della quota delle spese corrisposte per vincite e per spese di gestione. Ciò che rende difficilmente praticabile una nuova ondata di inasprimenti impositivi o di entrate una tantum, in aggiunta a quella posta in essere nel biennio 2015-2016. E’ quanto sottolinea la Corte dei Conti nel Rapporto 2017 sulla finanza pubblica, presentato al Senato. Tra le tipologie di entrata che hanno influito positivamente sulla dinamica del gettito – continua il Rapporto – ci sono quelle derivanti dai proventi del settore dei giochi (lotto e lotterie) e da forme di prelievo che si configurano come dei veri e propri anticipi di entrate future. Entrambe fanno parte dell’area delle cosiddette “entrate volontarie” che, nell’accezione coniata dalla Corte, identifica un insieme che risulta accomunato da un indirizzo di politica delle entrate affidato al maturare di extra gettiti indipendenti da espliciti inasprimenti della pressione tributaria formale. In entrambi i casi, insomma, il contribuente si assoggetterebbe volontariamente ad un onere impositivo, nella prospettiva di un vantaggio potenziale (una vincita al gioco) o effettivo (uno sconto rispetto all’imposta cui sarebbe assoggettato in futuro). Nell’ultimo decennio – continua il Rapporto – le manovre che hanno interessato queste due tipologie hanno fornito un impulso crescente alla crescita del gettito complessivo: dai 0,7 miliardi del 2008 ai 7,1 miliardi di fine periodo. Nel caso dei Giochi, le accelerazioni della politica fiscale si sono manifestate in misura massiccia a partire dal 2012, attraverso ordinari aumenti della misura del prelievo erariale unico (PREU), forme di prelievo aggiuntivo e prelievi “straordinari”. Ad essi si sono aggiunti, fra il 2015 e il 2016, gli extragettiti una tantum conseguiti attraverso le gare per l’aggiudicazione delle concessioni delle diverse categorie di gioco. cdn/AGIMEG