Consiglio di Stato sospende un’altra sentenza che legittimava il distanziometro di Bolzano

Il Presidente della Sesta Sezione del Consiglio di Stato sospende con decreto un’altra sentenza sul distanziometro di Bolzano, nell’ambito del ricorso intentato da una sala per ottenere la revocazione della pronuncia. Nel provvedimento, il Presidente richiama i decreti analoghi emessi la scorsa settimana: “Letti, visti e richiamati i precedenti decreti presidenziali nn. 2349 e 2351 del 15 maggio 2019, sia in relazione alla doglianza di errore revocatorio per l’omessa pronuncia rispetto a vari motivi non trattati ed esaminati nella impugnata sentenza (che si sarebbe concentrata soltanto sui vizi di possibile incostituzionalità ed anticomunarietà), che rispetto alle eccezionali ragioni di gravità ed urgenza per i vari danni, sotto diversi profili, dell’attività del ricorrente, tali da non poter attendere la dilazione alla prima camera di consiglio utile”. Le sentenze in questione risalgono al marzo scorso, la Sesta Sezione in sostanza affermò che il distanziometro di Bolzano non avesse un effetto espulsivo, dal momento che le sale avrebbero potuto trasferirsi in aree – ancorché ristrette – della Provincia. Inoltre, l’obiettivo dello strumento era di dissuadere dal gioco non i soggetti patologici – nei cui confronti non avrebbe avuto effetti significativi – ma quelli non a rischio, prevenendo in questo modo l’insorgere di dipendenze. Anche in questo caso la camera di consiglio è stata fissata al 13 giugno, la sospensiva dovrà essere confermata dall’intero Collegio e in pieno contraddittorio con le Amministrazioni coinvolte. rg/AGIMEG