La DIA di Firenze ha eseguito un decreto di confisca di beni per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro, nei confronti di un imprenditore cinese, operante a Prato. Si tratta di una villa, tre autovetture, quote riferite a due società, numerosi conti bancari e altre disponibilità finanziarie. In particolare, le forze dell’ordine hanno accertato che il suo patrimonio e il suo tenore di vita erano sproporzionati rispetto agli esigui redditi dichiarati. L’uomo era stato condannato nel 2004 dalla Corte d’Appello di Firenze per aver favorito l’immigrazione illegale, e nel 2012 dal Tribunale di Prato per aver gestito gioco d’azzardo all’interno di vari capannoni industriali e nella sede legale della propria azienda tessile. È stato poi arrestato nel 2012, per aver importato merce di contrabbando. cdn/AGIMEG