CGE: Gli Stati UE possono prevedere delle sanzioni e delle pene senza limiti per chi istalla slot illegali, ma le misure devono essere proporzionate

Gli Stati Membri dell’UE possono applicare a chi istalla slot illegali delle sanzioni pecuniarie o pene detentive sostitutive anche senza fissare un tetto massimo. L’importo complessivo delle sanzioni tuttavia, non deve essere “sproporzionato rispetto al vantaggio economico ricavabile dalle infrazioni sanzionate”; la pena detentiva invece non deve risultare “eccessiva rispetto alla gravità delle infrazioni contestate”. Lo ha affermato la Corte di Giustizia Europea decidendo sul ricorso di un operatore austriaco contro le misure inflitte dal Landespolizeidirektion Steiermark. La CGE precisa tuttavia che spetta al giudice nazionale “valutare specificamente la conformità all’articolo 56 TFUE delle sanzioni previste dalla normativa applicabile, tenuto conto delle modalità concrete della loro determinazione”.

Nella sentenza emessa il 14 ottobre la CGE afferma infatti che non viola il principio di libertà di circolazione dei servizi una normativa nazionale che preveda “una sanzione pecuniaria minima per ciascun apparecchio automatico per il gioco d’azzardo non autorizzato, senza un limite massimo per l’importo complessivo delle sanzioni pecuniarie inflitte”, e che preveda “una pena detentiva sostitutiva per ciascun apparecchio automatico per il gioco d’azzardo non autorizzato, senza un limite massimo per la durata complessiva delle pene detentive sostitutive inflitte”.

La vicenda finita di fronte alla GCE inizia nel 2016, l’operatore aveva istallato dieci slot illegali, l’ente di controllo aveva così disposto una sanzione complessiva di 100mila euro e una pena detentiva sostitutiva di 30 giorni. lp/AGIMEG