Cassazione conferma la custodia in carcere per il boss dei Capicchiano. Gestiva il monopolio delle slot dopo l’operazione Jonny

Resta in carcere Salvatore Capicchiano, a capo dell’omonima famiglia attiva a Isola di Capo Rizzuto che ha assunto il monopolio dell’istallazione delle slot. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Civile della Corte di Cassazione. Capicchiano aveva assunto la guida del clan dopo l’operazione Jonny che nel maggio del 2017 aveva portato all’arresto di 68 persone. Con il blitz era stato inferto un duro colpo al clan Arena – che di fatto aveva assunto il controllo deel CARA di Isola di Capo Rizzuto, e gestiva alcune imprese nel settore dei giochi utilizzate per riciclare denaro – ma in carcere erano finiti anche esponenti di altre famiglie. La famiglia Capicchiano, secondo gli inquirenti, ha assunto il monopolio dell’istallazione delle slot. “La famiglia Capicchiano gestisce il settore delle slot machines imponendo agli operatori commerciali presenti sul territorio di Isola di Capo Rizzuto l’installazione delle proprie apparecchiature, dotate di un software mirato ad assicurare il controllo delle giocate, così assicurandosi un predominio assoluto in tale ambito, riconosciuto anche dalle altre famiglie” si legge infatti nella sentenza. E ancora, “Nella specie i Capicchiano realizzano, in danno dei titolari degli esercizi commerciali una situazione di sostanziale monopolio a vantaggio dell’impresa di noleggio delle slot machines, con vistosa conseguente “alterazione delle regole della concorrenza” nel settore degli apparecchi per i videogiochi”. lp/AGIMEG