Cassazione conferma gli arresti per esponente clan Spartà. Gestiva gioco e usura

La Prima Sezione Penale della corte di cassazione ha confermato gli arresti cautelari nei confronti di un affiliato al clan Spartà di Messina. L’uomo gestiva in maniera indiretta due sale da gioco e guidava il racket dell’usura; inoltre si occupava – anche attraverso estorsioni – di recuperare i proventi delle due attività. Sulla posizione dell’uomo ha pesato anche il fatto che – una volta scontata la pena per altri reati – abbia “immediatamente riallacciato i rapporti con il contesto e la consorteria di riferimento riprendendo la frequentazione del vertice della struttura, Messina Raimondo, appunto, e avviando un’attività di usura e di gestione di attività di gioco clandestino”. lp/AGIMEG