Cassazione annulla ordinanza di custodia cautelare nel processo ‘Galassia’: “Mancano elementi dell’aggravante mafiosa”

“Non pare siano stati acquisiti elementi che permettano di formulare un giudizio di elevata probabilità circa l’esistenza della consapevolezza dello stesso indagato del collegamento agevolatore, connesso alla operatività di quella associazione per delinquere, in favore della cosche ‘ndranghetistiche menzionate nel capo d’imputazione provvisorio”, considerando che le indicazioni del collaboratore di giustizia “risultano molto generiche con riferimento alla indicata circostanza aggravante e alla riferibilità soggettiva della stessa” al ricorrente. Con questa motivazione la Corte di Cassazione ha ridimensionato l’impianto accusatorio e annullato l’ordinanza impugnata contro la misura della custodia cautelare in carcere di Gabriele Caliò, nel processo ‘Galassia’ per esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, attraverso la gestione della società Oia Services Ldt, con l’aggravante di avere agevolato l’ ‘ndrangheta. “Se è ragionevole pensare che per poter svolgere quelle attività di raccolta di scommesse clandestine online bisognasse “scendere a patti” con le organizzazioni criminali egemoni nelle diverse zone di operatività, e che lo stesso fosse accaduto per la zona di Reggio Calabria (come, peraltro, confermato dagli indizi acquisiti a carico di altri coindagati) pare, allo stato, rimasta priva di adeguati riscontri l’ipotesi accusatoria relativamente alla sussistenza in capo all’odierno ricorrente dell’aggravante di cui all’art. 416-bis.1, cod. pen (aggravante mafiosa ndr)”, sentenziano i giudici. “L’ordinanza impugnata va, perciò, annullata con rinvio al Tribunale di Reggio Calabria che, nel nuovo esame, colmerà le indicate lacune motivazionali, pure valutando, in via consequenziale, le connesse questioni relative alla esistenza della esigenza di cautela e alla scelta della misura cautelare in ragione dei criteri di proporzione e adeguatezza”. lp/AGIMEG