Caso Global Starnet (Bplus), la concessionaria chiede al collegio di sollecitare rapida fissazione del merito al Tar lazio

Global Starnet ha chiesto oggi al Consiglio di Stato di sospendere la decadenza della concessione, provvedimento adottato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in seguito all’inchiesta Rouge et Noir. La compagnia ha inoltre chiesto al collegio di sollecitare la rapida fissazione del merito di fronte al Tar lazio. La maxi-inchiesta della Guardia di Finanza – alla fine del 2016 – ha portato all’arresto dei vertici della società (Francesco Corallo, il maggiore azionista, è stato estradato in Italia a metà agosto) e al sequestro di beni per circa 80 milioni di euro. In sostanza alla concessionaria si contesta di aver pagato in ritardo quote del Preu e delle imposte sui redditi, un comportamento reiterato per diversi anni. Nello stesso periodo la concessionaria avrebbe trasferito ingenti somme di denaro – circa 200 milioni di euro – alla compagnia madre in Gran Bretagna. Tra i vari reati ipotizzati spiccano quelli di evasione e di riciclaggio. Nei mesi scorsi i Monopoli hanno disposto la decadenza della concessione, sostenendo che il rapporto di fiducia con la Global Starnet fosse venuto meno. La compagnia continuerà a operare fino al 30 settembre, per assicurare la continuità della raccolta. E il Tar Lazio ha fatto leva proprio su quest’ultima circostanza per respingere la richiesta di sospensiva in primo grado. Nell’ordinanza di giugno ha infatti spiegato di non ravvisare alcun “pregiudizio grave ed immediato derivante dal provvedimento impugnato, in virtù della previsione di un periodo di gestione transitoria preliminare alla definitiva inefficacia della concessione”. Ma per i giudici di primo grado, inoltre, “è incontestata la consistenza di plurimi inadempimenti agli obblighi derivanti dalla concessione, in particolare per quanto riguarda il versamento del PREU e degli oneri concessori”. Si attende adesso la pronuncia del Consiglio di Stato – arriverà nelle prossime 24/48 ore – quindi la questione tornerà al Tar Lazio per l’udienza di merito. gr/AGIMEG