Inchiesta Lastbet, Salvini (giudice): “Necessaria riforma dello sport, per contrastare match fixing”

“La Giustizia sportiva ha inflitto nel 2012 gravi sanzioni disciplinari ai giocatori e alle società che si erano rese responsabili della manipolazione delle partite. Questo, comunque, è stato un forte ammonimento. E la conseguenza è stata che oggi nel mondo del calcio c’è più attenzione alla legalità. Le Federazioni sportive e le squadre, ad esempio, organizzano corsi di educazione alla legalità nello sport per i calciatori, compresi i dilettanti, proprio allo scopo di far capire che il gioco non può diventare uno strumento di arricchimenti illeciti. C’è anche molta più attenzione per le infiltrazioni mafiose nel mondo delle scommesse online”. Sono le parole rilasciate da Guido Salvini, giudice per le indagini preliminari di Milano, in merito all’inchiesta sul calcioscommesse “Last Bet”, partita dalla procura di Cremona e conclusa con la prescrizione per 26 imputati su 31, a Il Giorno Cremona. Sui nuovi scenari emersi nell’inchiesta, ha aggiunto: “è emerso il fenomeno del finanziamento delle scommesse illecite e della vendita dei risultati truccati, soprattutto a Singapore. Questo attraverso l’invio di uomini dell’organizzazione in Italia, provenienti dal alcuni paesi dell’est-europeo, con il compito di agganciare e pagare i compensi ai calciatori. A loro volta, anche questi agenti operativi dell’organizzazione, dopo avere combinato la partita, davano disposizioni ai loro referenti in Croazia, Slovenia, Ungheria, Bosnia per far giocare, a loro volta, i loro ‘clienti’ sul risultato sicuro. In questo modo, ogni singola partita truccata finiva per diffondere i suoi effetti in tanti Stati e su una miriade di siti esteri”. “I giudici non possono eliminare il fenomeno” delle partite truccate e delle scommesse illecite. “Rimango convinto che sia necessaria un’autoriforma nel mondo dello sport, per trovare gli antidoti nel lungo periodo”, ha concluso. cdn/AGIMEG