Bova (pres. Comm. contro ‘ndrangheta in Calabria): “Ritardo legge su promozione legalità con misure sul gioco, fondi previsti rischiano di essere persi”

Di nuovo al lavoro la Commissione regionale contro la ‘ndrangheta in Calabria, presieduta dal consigliere Arturo Bova. In una missiva fatta pervenire dal dirigente generale reggente del Dipartimento Presidenza, Domenico Pallaria, è stato detto che “è in fase di predisposizione l’atto deliberativo finalizzato all’attuazione della legge regionale n. 9 del 2018 recante ‘Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza’”. “In merito alla legge n. 9 registriamo un ritardo che rischia di veder svanire una grande opportunità. I fondi previsti, circa 700 mila euro, destinati ad interventi per la legalità (in favore di vittime di mafia, di borse di studio per i giovani, etc.) rischiano di essere persi se non vengono impegnati entro il 31 dicembre di quest’anno. Ipotesi inaccettabile che va scongiurata con la massima solerzia e collaborazione individuando azioni atte a ridurre i tempi e ad accelerare le procedure per consentire la piena operatività di una legge diretta a contrastare il fenomeno mafioso e corruttivo attraverso varie misure di prevenzione volte a favorire lo sviluppo della legalità e della cittadinanza responsabile. È necessario superare i ritardi ed attendiamo risposte anche rispetto ad inadempienze che non rivestono rilevanza esclusivamente politica”, ha detto Bova. La normativa prevede, in particolare, una serie di interventi per agevolare il contrasto al gioco d’azzardo patologico, come il divieto di installare apparecchi da gioco nei pressi di luoghi sensibili, distanza che deve essere di almeno 300 metri nei Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti, e non inferiore a 500 metri per i Comuni con popolazione superiore. cdn/AGIMEG