Binetti (UDC): “PD e M5S in materia di giochi fanno il gioco delle tre carte. L’unico obiettivo del Governo è moltiplicare i propri guadagni”

“E’ in arrivo il Decreto Milleproroghe e da quel che sembra sarà una sorta di Decreto omnibus, in cui c’è dentro di tutto e di più, come è capitato in tutti questi anni. Ma per continuare nel ruolo di denuncia delle contraddizioni dell’attuale governo e rimanere aderenti ad una linea di condotta che perseguo da anni, oggi voglio segnalare alcune delle ambiguità che riguardano il mondo dell’azzardo nell’attuale governo M5S-Pd. Nella precedente legislatura c’è stata guerra aperta tra M5S e Pd, senza che nei fatti si fosse prodotto niente di significativo né in un senso né nell’altro. Con il M5S impegnato allo spasimo per l’abolizione radicale del gioco, dai Casinò fino all’ultima Slot; mentre il Pd nella persona del Sottosegretario PerPaolo Baretta, che aveva la delega MEF sui giochi, cercava di mantenere il massimo gettito fiscale possibile con il minimo danno alla salute pubblica ed individuale. Allora, nonostante dibattiti ben più aggressivi degli attuali con un coinvolgimento della società civile decisamente più vibrante dell’attuale, i risultati ottenuti furono decisamente mediocri. All’inizio della attuale legislatura, con Di Maio in pole position su tutti i fronti, sembrava che il suo primo Decreto, dal nome suggestivo: Dignità!, oltre ad abolire la povertà dovesse por fine anche alla piaga dell’azzardo. Ovviamente due flop su entrambi i fronti!”. E’ quanto ha detto la senatrice Paola Binetti, UDC. “Oggi i dati riportati dalle prime stime dell’Agenzia delle Dogane, che del gioco ha il monopolio e che dipende direttamente dal MEF, ci danno delle cifre ancor più impressionanti di quelle di tre anni fa. Il gioco on line, nuova grande piaga, coinvolge oltre 2 milioni di giocatori, con un picco nell’arco dei 25-35 anni. Ben il 45 % di loro possono essere considerati giocatori problematici, con una cifra media di almeno 6000 euro per giocatore. Se oltre ai giocatori on line si considera tutto l’universo dei giocatori, secondo l’Istituto Superiore di Sanità si arriva almeno a 3 milioni di giocatori problematici, che pongono seri problemi alla loro famiglia, alla dispersione nel mondo del lavoro e ad un indotto di problematicità che coinvolge facilmente anche la piccola criminalità, a cominciare dall’usura, ai furti di vario tipo e genere. Ma – ha aggiunto – la cosa peggiore è il silenzio del Governo che continua a ricavare dal gioco un gettito sempre maggiore attraverso la moltiplicazione di punti di gioco sul territorio nazionale. Per guadagnare sempre di più occorre differenziare la proposta di gioco, inventare nuove forme di pubblicità, investire sulle macchinette singole, ma anche sui nuovi Bingo, intesi come veri e propri Minicasinò. D’altra parte anche nei Casinò storici ormai sono tramontati i giochi tradizionali come le carte e la roulette, e si investe in sofisticate macchinette, tra Slot e Awp, impegnate in una funzione acchiappasoldi sempre più spregiudicata. Ma l’unico obiettivo del Governo è moltiplicare i proprio guadagni attingendo ad una politica fiscale sempre più aggressiva, ma sempre meno capace di porsi a salvaguardia del patrimonio familiare e sempre più spinta a creare nuove forme di dipendenza. Pd e M5S in materia di giochi fanno il gioco delle tre carte, per cui vince sempre il governo con una spregiudicata indifferenza. E le mille proroghe servono solo a prorogare il guadagno dei concessionari, soprattutto i maxiconcessionari, per garantire al MEF di incrementare i suoi prelievi su chi stravince. Con buona pace di chi parla di riduzione delle tasse o del cosiddetto cuneo fiscale”, ha concluso. cdn/AGIMEG