Bertola (M5S Piemonte): “Nessuno metta le mani sulla legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico”

“Nessuno metta le mani sulla legge regionale 9/2016 contro il gioco d’azzardo patologico. La lotta all’azzardopatia in Piemonte è efficace, lo dimostrano i dati diffusi da IRES Piemonte ed illustrati oggi in Commissione regionale. Nella nostra Regione, a seguito dell’applicazione della legge, si è registrato un drastico calo dei volumi di gioco a fronte di un aumento in altre regioni italiane”. E’ quanto ha detto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Piemonte Giorgio Bertola. “’Siamo stati sostituiti dalla criminalità, avete bombardato le aziende legali’. Sono accuse molto serie. Per questo ho chiesto ai rappresentanti della filiera del gioco di farci avere subito le carte di tutti gli esposti che, immagino, abbiano presentato in questi mesi. Abbiamo una Commissione antimafia proprio per questo”, ha aggiunto Marco Grimaldi (Luv). “Ci aspettavamo che le promesse elettorali prima o poi arrivassero in aula. Certo, constatiamo che la maggioranza ha passato questi mesi garantendo al mondo del gioco d’azzardo che la legge sarebbe stata congelata e poi abolita, invece di chiedere che venisse rispettata. Mi sembra che parte dell’offensiva alla legge si basi sull’argomento che la riduzione dell’offerta e quindi del fenomeno coincida in realtà con la sostituzione del gioco legale con quello online. Peccato che in Piemonte i numeri sull’aumento del gioco online siano comunque inferiori ai dati di tutto il resto d’Italia. Usciamo rammaricati dal silenzio di Eurispes sulle nostre domande, che ribadiamo pubblicamente: perché, per esempio, la ricerca dell’istituto non fa alcun confronto temporale né geografico? In questo modo non si vede che quel che accade in Piemonte dal 2016 è una totale inversione di tendenza rispetto al decennio precedente, così come testimoniato da diverse ricerche e inchieste”, ha aggiunto. “Comunque, siamo pronti a dare battaglia in aula, forti delle ottime analisi condotte dalle Asl, dall’Ires e dal Cnr, e del fatto che nel 2018 oltre la metà dei giocatori in carico alle Asl dichiari di aver tratto vantaggio dal non trovare più la slot accesa nel bar sotto casa. Soprattutto siamo orgogliosi di aver avviato un’inversione di tendenza unica in Italia”, ha concluso. cdn/AGIMEG