Bertola (cons. M5S Piemonte): “Legge Regionale sul contrasto del Gap deve essere difesa da tutti”

“Si tratta di un tema importante. Esiste un apparecchio ogni 147 cittadini piemontesi. Il giro d’affari è di 3 miliardi e 700 milioni di euro per il Piemonte, un terzo del debito della Regione. Spesa pro capite di 864 euro a cittadino. Ho parlato solo di slot e Vlt”. Sono le parole di Giorgio Bertola, Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle in Piemonte, in diretta da Domodossola per parlare di gioco. “Non sono i ricchi che si divertono, ma persone che hanno un disagio. Lo spazio per questi apparecchi in alcune aree è stato creato dalla desertificazione commerciale. E’ un fenomeno che colpisce fasce già deboli – ha detto -. La reazione è avvenuta dal basso, da chi è più vicino al cittadino: servizi sanitari territoriali, i Comuni, qualche sindaco coraggioso ha fatto ordinanze sugli orari. Abbiamo cercato insieme di creare una Legge Regionale sul tema. Siamo partiti dalla tutela della salute, come legislatori regionali non potevamo permetterci di legiferare partendo dall’ordine pubblico o dalla programmazione del commercio”, ha aggiunto. “Nel 2016 la Regione ha approvato la normativa 9 del 2 maggio 2016. La legge ha un piano integrato del contrasto e prevenzione del gioco patologico, si tratta di interventi attivi. Abbiamo detto ai Comuni che – continua – entro 90 giorni dovevano dare disposizioni sugli orari, con una sospensione di minimo 3 ore nell’arco dell’orario di esercizio. E’ stato introdotto il divieto di pubblicità e il distanziometro a 500 metri (o a 300 nel caso di Comuni inferiori i 5.000 abitanti) dai luoghi ritenuti sensibili. Si sono dati tempi diversi, chiaramente. Alle attività che ospitano slot si è dato un tempo di 18 mesi per adeguarsi alla normativa, mentre alle sale dedicate esclusivamente al gioco si è dato un tempo diverso. La Regione è arrivata in ritardo con questo piano, altro era demandato ai sindaci. Fare una Legge, applicarla e difenderla. Ora siamo in questa fase, dobbiamo difenderla tutti. L’hanno votata tutte le forze politiche presenti nel Consiglio Regionale del Piemonte. La Legge si è difesa bene da tutti i ricorsi al Tar. Si è dovuta difendere anche dal Governo Nazionale, c’è stato un tentativo lo scorso autunno di fermare l’applicazione del distanziometro”, ha concluso. cdn/AGIMEG