Bergamin (sindaco Rovigo): “Faccio il possibile per controllare le norme comunali sul gioco. Nel 2017 80 persone si sono rivolte al Sert”

dal nostro inviato a Rovigo – “Sicuramente abbiamo un problema. Un amministratore non deve soltanto applicare le norme e cogliere le opportunità, ma anche ascoltare. Io, come sindaco, insieme agli altri amministratori ci troviamo a dover ascoltare chi ha problemi legati al gioco, problemi che spesso non sono evidenti perché implodono all’interno del contesto familiare. Sono convinto che se questi problemi fossero affrontati prima, se i giocatori fossero accompagnati prima che i problemi si manifestino tutto sarebbe molto diverso da come viene presentato oggi”. Sono le parole del sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, pronunciate in occasione dell’incontro in corso a Rovigo intitolato “Liberi di scegliere. Sì al gioco lecito no all’illegalità”. “Certo la nostra ordinanza del 2016 – aggiunge – non aveva l’obiettivo di “sradicare il gioco” come hanno titolato alcuni giornali. Mi hanno fatto osservare che alcuni giocatori non trovando opportunità nel Comune di Rovigo vanno a giocare da un’altra parte. Su questi problemi lo Stato ci ha lasciati soli. Io come sindaco di una città di oltre 50.000 abitanti, con la metà dell’organico faccio dei salti mortali per controllare. Certo non per accanirsi, ma perché nessuno può rimanere fermo davanti a un problema che riguarda delle persone reali. I dati ufficiali ci dicono che al Sert sono passati da 20 assistiti per gioco patologico nel 2011 a quasi 80 nel 2017. Vorrei anche riprendere il titolo di questo incontro” liberi di scegliere”. Liberi di scegliere – conclude – significa fare delle scelte all’interno delle regole. E se in questo Comune ci sono delle distanze da rispettare non ha senso investire centinaia di milioni per aprire una sala giochi che poi deve essere chiusa in applicazione della normativa vigente”. gpm/AGIMEG