Baretta (Sottosegr. MEF): “Governo ha già affrontato le conseguenze economiche del Coronavirus con i decreti del 9 e del 17 marzo”

“Chiudere tutte le attività economiche non essenziali è una responsabilità senza precedenti. Ma necessaria. Divisi fisicamente, ma uniti moralmente: questo è il segno dei tempi che stiamo vivendo. Il governo ha già affrontato le conseguenze economiche del virus, con i decreti del 9 e del 17 marzo, attivando risorse fresche per oltre 25 miliardi e garanzie su investimenti e prestiti per 350 miliardi. Ma stiamo già preparando un nuovo decreto, che, dopo la decisione di ulteriori restrizioni, diventerà ancora più impegnativo”. E’ quanto ha detto il Sottosegretario del Ministero dell’Economia e Finanze; Pier Paolo Baretta su ReS – Riformismo e solidarietà. “La seconda preoccupazione è il lavoro. Nessuno deve perderlo. E nessuno lo perderà. La cassa integrazione è già estesa a tutte le imprese fino a un dipendente e anche a settori come il turismo e il trasporto, che finora non ce l’avevano. Ora, con la chiusura diffusa di fabbriche e uffici – e più attività produttive si fermano e più riduciamo i rischi di contagio – il ricorso agli ammortizzatori sarà massiccio e le risorse stanziate aumenteranno. Il Sindaco di Venezia ha definito “briciole” i 600 euro che vengono dati alle partite Iva e ai professionisti. Sbaglia a polemizzare in questo momento cosi difficile e soprattutto su un punto così delicato. Anche perché questa cifra, certamente modesta, si ripeterà anche ad Aprile e finché non saremo fuori dalla emergenza; coinvolge comunque milioni di lavoratori che per la prima volta vengono considerati e si aggiunge alla sospensione dei pagamenti di tasse, ritenute, tributi e mutui, che si applica anche a tutti gli altri lavoratori; nonché al credito di imposta per gli affitti di cui molti possono usufruire, a cominciare dai commercianti, ma che andrebbe estesa anche agli albergatori non proprietari dell’immobile. Certo, bisogna fare di più; per i più giovani e a basso reddito, ad esempio, si può pensare che i contributi previdenziali, ora sospesi, possano essere abbonati e siano definite particolari agevolazioni al credito, come vanno definite le misure a favore di colf e badanti. Con il prossimo decreto dobbiamo, dunque, continuare a gestire l’emergenza e proteggere le famiglie, ma anche far sì che le imprese arrivino vive all’appuntamento con il dopo virus, in particolare le imprese piccole e medie, gli artigiani, i commercianti, gli studi professionali”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG