Antiriciclaggio, De Martino (DNA): “Non ancora eliminate infiltrazioni mafiose nel gioco legale oltre all’attività nel gioco illegale e le slot non collegate alla rete”

“Dagli anni 2000 l’offerta di gioco è cresciuta in modo esponenziale. La raccolta è aumentata da 20 a 96 mld ma non abbiamo eliminato il problema delle infiltrazioni mafiose che continuano a operare anche nel settore legale, attraverso estorsione a danno di esercizi commerciali e imposizione di apparecchi a tutti gli esercenti di un dato territorio. Senza contare infiltrazioni nelle società o nelle sale gioco”. E’ quanto ha detto Diana De Martino, Sostituto Procuratore DNA, Direzione nazionale antimafia, nel corso del convegno sull’Antiriciclaggio organizzato da Codere. “Poi c’è tutta l’attività di gioco illegale come sale scommesse collegate a bookmaker esteri, con grande possibilità di riciclaggio di denaro. Poi ci sono slot truccate non collegate in rete che non garantiscono alcuna vincita. I guadagni della criminalità organizzata sono enormi, senza contare il danno erariale e quello ai giocatori. Il problema è che le pene sono minime, al massimo tre anni di reclusione. Ma i danni su tessuto territoriale e sociale sono enormi e si alterano le regole di mercato. Dai nostri dati il numero di provvedimenti sono stabili e si concentrano al sud e sul territorio laziale. Gioco online e slot rappresentano il 60 per cento dei proventi del business del gioco d’azzardo gestito dalla criminalità”. cr/AGIMEG