Newslot, Adria Gaming “Video su minore nelle sale Admiral, un tentativo di discredito dell’operatore e del settore. Abbiamo agito correttamente e nel rispetto delle norme”

In seguito al video apparso su corriere.it avente ad oggetto un asserito minore che ha avuto accesso alle sale dedicate all’insegna ADMIRAL, Adria Gaming ha voluto commentare perché “l’episodio che ha coinvolto due sale dedicate ADMIRAL è stato un evidente e ben riuscito tentativo di discredito dell’operatore e del settore in generale. Le sale Admiral, tra le altre, sono state il soggetto passivo di una trappola volta al danneggiamento dell`immagine del settore, degli operatori legali e del Gruppo Adria Gaming in particolare. Nel caso rappresentato nel filmato in questione – continua la società – in realtà gli operatori di sala hanno correttamente applicato la Legge Balduzzi che esime dall’obbligo di identificare il soggetto, qualora la maggiore età sia manifesta, com’era evidente nel filmato mandato in onda, ove il soggetto che appare, accompagnato da terza persona munita di telecamera, dimostrava un’età maggiore rispetto a quella anagrafica, per la presenza di segni distintivi dell’età adulta (barba e capelli incolti, altezza sopra la media, mt. 1.87). Adria Gaming si è sempre, contraddistinta per correttezza e integerrima osservanza delle norme statali e locali, nonché per collaborazione con le Autorità preposte alla vigilanza e all’osservanza delle regole a tutela dei soggetti più deboli e al contrasto del gioco illegale. Adria Gaming rigetta pertanto ogni richiesta di sanzione auspicato da AST.RO, in quanto, certa di aver agito correttamente e nel rispetto delle norme. Auspichiamo invece che le associazioni di categoria quale AST.RO. – che riconosciamo impegnate sul fronte della difesa del gioco lecito – sappiano discernere tra operatori legali, indotti in errore da un giornalista fazioso, e gli operatori che invece danneggiano veramente il settore oltre che svolgere attività di concorrenza sleale con condotte illecite quali la raccolta, all’interno degli esercizi commerciali mediante terminali collegati a siti esteri o la raccolta di scommesse fuori dal circuito concessorio. Auspichiamo altresì che AST.RO difenda gli operatori del gioco lecito contro ogni tentativo capzioso di delegittimazione degli operatori legali e sostenga l´invito rivolto agli stessi giornalisti che hanno svolto il noto servizio a rivolgere analoghe attenzioni alla grave minaccia per la società costituita da tutte le forme di raccolta illegale del gioco”. lp/AGIMEG