ADM, per sindacati lavoratori agenzie fiscali stato di agitazione “atto dovuto”

“La Confsal-Unsa, unitamente alle altre sigle sindacali, chiede immediati interventi, legislativi e regolamentari, a salvaguardia non solo dei diritti e delle aspettative di tutti i colleghi in servizio ma dell’integrità operativa ed istituzionale delle Agenzie Fiscali. E’ in gioco la dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori in servizio, ma anche la corretta gestione del rapporto Fisco – Contribuenti. I decisori politici ne tengano finalmente conto”. E’ quanto chiede il sindacato Confsal-Unsa in una nota, sottolineando come “all’intera macchina fiscale viene richiesto un sempre più un forte impegno nella lotta all’evasione, sia nell’ambito del controllo sia nell’ambito della “compliance” ed allora è giunto il momento che su tutti i citati aspetti strategici venga posta la massima attenzione. Lo stato di agitazione è lo strumento con il quale dimostrare il massimo intento tutorio della nostra Organizzazione Sindacale per tutto il personale in servizio nelle Entrate e nelle Dogane/Monopoli, qualunque ruolo e servizio svolga, avanzando, nel contempo, anche delle proposte. A tale riguardo la nostra proposta di creazione di una Area Quadri contrattualizzata, unitamente al disegno di un moderno ordinamento professionale che interessa tutti i colleghi, deve essere la risposta alla diffusa esigenza di crescita professionale ed economica, unitamente ad un adeguato livello di salario accessorio (che deve essere pagato il più sollecitamente possibile) e ad uno stipendio tabellare che salvaguardi realmente il potere di acquisto, per non parlare delle innovazioni nel rapporto di lavoro che possono permettere la migliore conciliazione vita-lavoro, su tutti lo “smart working”. “Tanto gravi sono le criticità in atto – afferma il sindacato – dalla fortissima carenza di personale in entrambe le Agenzie ai pesanti e non più sostenibili carichi di lavoro, dalla questione dei tetti di spesa per il salario accessorio (oggetto dello stato di agitazione anche di ordine superiore – federale, per alcune sigle e confederale per la nostra CONFSAL) alle problematiche dei modelli organizzativi, in quest’ultimo caso ancora in attesa di implementazione (Dogane) e di consolidamento (Entrate), da dover considerare lo stato di agitazione semplicemente un “atto dovuto””, conclude la nota. lp/AGIMEG