ADM, Nessuna sanzione o controllo per il barista che decide di rimuovere le slot

I baristi o i tabaccai che decidono di rimuovere le slot, recedendo dai contratti siglati con i gestori prima del termine, non rischiano sanzioni o controlli da parte dei Monopoli di Stato. La conferma arriva direttamente dall’Agenzia che smentisce quanto era stato paventato a un barista di Piacenza: “Quando un esercente decide di non mantenere più attiva una new slot” spiega Maurizio Cimarelli, dell’ufficio stampa dell’ADM, “facciamo riferimento a un rapporto di diritto privato che ha stipulato con il concessionario, ossia con colui al quale viene attribuita la concessione per la raccolta del gioco. I Monopoli di Stato non trattano con gli esercenti. Hanno invece un rapporto con il concessionario per tutto ciò che sussegue alla messa in esercizio delle macchinette e verificano gli adempimenti a cui è tenuto, ma non entrano nel merito del caso specifico”. E ancora, spiega Cimarelli all’Avvenire, “La funzione di Aams è di controllare eventuali anomalie degli apparecchi istallati. Ma, ripeto, quello tra l’esercente e il concessionario rientra nelle norme del rapporto di diritto privato, dunque dipende dai vincoli che le due parti hanno sottoscritto. Le faccio un esempio: se un negozio di abbigliamento stabilisce col fornitore che comprerà una certa griffe per dieci anni, quello è un vincolo che nasce da un accordo tra le due parti. Lo stilista – fuor di metafora – non può intervenire a dire la sua”. Ma i Monopoli precisano anche che “Gli apparecchi sul territorio nazionale sono tutti collegati in rete sotto il controllo dei Monopoli di Stato. Il concessionario a sua volta si appoggia a questa rete unica e dunque si accorge se una delle sue macchine non funziona”. lp/AGIMEG