Abruzzo, deputata Corneli (M5S): “Prorogato termine delle autorizzazioni per sale giochi e slot nei locali pubblici, Pd dimostra scarsa sensibilità al tema della ludopatia”

“Con un emendamento inserito surrettiziamente all’interno del testo del PDL 482/2018 concernente “Modifiche alla L.R. 9 luglio 2016, n. 20 (Disposizioni in materia di Comunità e aree montane) e ulteriori disposizioni”, in data 24 agosto, il consiglio della regione Abruzzo ha prorogato di due anni il termine delle autorizzazioni relative a sale giochi e slot nei locali pubblici, modificando quanto disposto dalla precedente L.R. 29 ottobre 2013, n. 40, secondo la quale le autorizzazioni in questione sarebbero scadute il prossimo novembre”. Sono le parole dell’onorevole Valentina Corneli, deputata M5S alla Camera. “Un ulteriore colpo di coda dell’ormai ex maggioranza a guida Pd che con tale provvedimento dimostra una volta di più la totale mancanza di sensibilità verso un tema delicato qual è quello della lotta all’azzardopatia. Quindi – ha detto -, mentre noi con il “Decreto Dignità”, da poco varato in parlamento, iniziamo ad agire per ridurre la portata patologica del fenomeno, dall’altro il Pd concede questa sorta di “condono” per baipassare quanto disposto dalla previgente normativa, la quale fissava al 21 novembre la scadenza delle autorizzazioni e vietava le nuove aperture di sale giochi e slot in un raggio di 300 metri dai luoghi più sensibili, quali scuole, chiese, impianti sportivi e strutture sanitarie. Per giunta, il provvedimento arriva proprio quando gli stessi enti locali si stavano apprestando ad inviare comunicazioni agli esercenti in vista della scadenza delle autorizzazioni”, ha aggiunto. “Il Movimento 5 Stelle continuerà ad operare nel solco di quanto fatto finora, ribadendo la necessità di vigilare e intervenire su un tema che presenta profondi risvolti sociali. Il gioco è un fenomeno diffuso tra le fasce più povere e meno istruite della popolazione, ed è quindi dovere della politica salvaguardarle da quella che possiamo definire una “tassa volontaria” di tipo regressivo. Bisogna smetterla di far cassa sulla pelle dei più deboli”, ha concluso Corneli. cdn/AGIMEG