Abaterusso (LeU/I Progressisti Puglia): “La storia ci insegna che il proibizionismo ha solo agevolate le mafie. Il gioco legale va tutelato”

“E’ un luogo comune, diffuso purtroppo, quello secondo il quale inserendo le distanze il gioco d’azzardo sparisce. La storia del nostro Paese dice esattamente il contrario. Io ho partecipato, sabato scorso, a un convegno in quel di Brindisi, al quale erano presenti il vescovo di Brindisi, il procuratore della Repubblica di Brindisi, nonché Presidente di Eurispes, e il comandante della Guardia di finanza, i quali dicevano esattamente il contrario. Compreso il vescovo di Brindisi. Laddove si inseriscono queste limitazioni, come sostenuto anche dall’Istituto superiore della sanità, si produce esattamente l’effetto opposto”.
Lo ha detto il Presidente del Gruppo LeU/I Progressisti in Puglia, Ernesto Abaterusso nel Consiglio Regionale odierno in Puglia, dove è in discussione la proposta di legge Abaterusso “Modifica della legge regionale n. 43/2013 ‘Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)’” .

“Fino agli anni Settanta e Ottanta in Italia non c’erano le concessioni del cosiddetto “gioco legale” – ha detto – concesso e autorizzato dallo Stato dietro pagamento di una tassa di concessione, che permette ai tabaccai, ai baristi, alle sale da gioco di inserire tanti tipi di gioco, dal Gratta e vinci al Superenalotto, al Lotto, al gioco istantaneo, alle slot e a tanti altri giochi. Fino agli anni Settanta e Ottanta non c’era questo tipo di giochi autorizzato dallo Stato. Ma non è che non ci fosse il gioco. Anzi, tutt’altro. Il gioco si praticava nelle bische clandestine. Questo dicono le fonti di polizia, le relazioni al tavolo dei procuratori della Repubblica. C’era il gioco e si praticava nelle bische clandestine, quindi fuori dal controllo dello Stato. Quando, negli anni Novanta lo Stato è intervenuto e ha previsto le cosiddette concessioni per il gioco legale, allora ci sono stati degli imprenditori che hanno investito su questo tipo di lavoro. Bloccando il gioco legale si dà alla malavita la possibilità di rimpossessarsi di un business miliardario togliendolo allo Stato. Di Maio, lo dico agli amici dei Cinque Stelle, che ha cominciato il suo mandato governativo dicendo di voler combattere e dichiarare guerra al gioco d’azzardo, in realtà non ha fatto nulla, perché nel decreto dignità l’unica azione che hanno intromesso è quella di aumentare il prelievo dalle slot. Mica le hanno cancellate. In aggiunta, per quanto riguarda la nostra Regione, se facciamo una cosa del genere noi mandiamo a casa 20.000 persone”. lp/AGIMEG