A Roma slot e sale giochi nel mirino del clan Spada

Non solo Ostia, ma anche Roma nel mirino del clan Spada: l’obiettivo, secondo i giudici, era rendere gli apparecchi da intrattenimento un canale di riciclaggio del denaro illegale. Nel confermare la caratura criminale del clan e quindi l’accusa di associazione mafiosa contestata per la prima volta al vertice della famiglia, i giudici del Riesame hanno rivelato come già nell’agosto 2016 gli Spada stessero cercando locali nella Capitale, soprattutto nell’area dell’Esquilino grazie al coinvolgimento di un ex esponente della banda della Magliana, per piazzare le slot, come già avveniva regolarmente a Ostia, utilizzando prestanomi. La sentenza del Riesame ricorda anche il verbale di uno dei primi pentiti del clan che – come riporta ‘Il Messaggero – Cronaca di Roma’ – ha spiegato l’interesse degli Spada verso gli apparecchi: “Dove vedono il guadagno cercano sempre di infilarsi. In un bar, su due macchinette controllate dallo Stato, ne piazzano una loro. Poi riscuotono”. Le indagini rivelano le protezioni imposte a 2mila euro a settimana, l’intestazione fittizia di diverse sale giochi e oltre 60 apparecchi sparsi in una ventina di locali, dal Centro al Prenestino. lp/AGIMEG