Videolottery, nei primi tre anni di vita la spesa effettiva è stata di 5,6 miliardi. Distribuiti premi per 42,8 miliardi

Compiono tre anni le videolottery, le slot di ultima generazione che accettano giocate fino a 10 euro e possono distribuire premi fino a 500mila euro. Il lancio di questi apparecchi venne autorizzato con il Decreto Pro Abruzzo nel 2009, ma è stato possibile effettuare le prime giocate solo nel luglio 2010, dopo una fase di sperimentazione durata diversi mesi. Le vlt fino a oggi hanno raccolto giocate per circa 48,5 miliardi di euro (nel 2012 hanno assicurato oltre un quarto dell’intero mercato dei giochi), e hanno distribuito vincite per 42,8 miliardi. La spesa effettiva è stata quindi di 5,6 miliardi di euro, di cui 1,7 sono finiti nelle casse dello Stato. Per quanto riguarda la tassazione, in particolare, sulle slot di ultima generazione venne prevista un’aliquota del 2% sulle giocate per il 2010 e 2011, nel 2012 è stata aumentata al 4%, attualmente è al 4,5 e verrà ulteriormente innalzata al 5% l’anno prossimo.

 

Videolottery, le prossime sfide: il caso Bplus

 

Il segmento delle videolottery sta già affrontando una fase di transizione, e nei prossimi mesi sarà chiamato a superare una serie di sfide. Il nodo maggiore – che riguarda tutto il segmento degli apparecchi da intrattenimento – è legato alle sorti di Bplus, il concessionario che controlla circa un quarto delle macchine istallate. Dopo che il proprietario della compagnia, Francesco Corallo, ha ricevuto l’interdittiva antimafia del Prefetto di Roma, i Monopoli di Stato hanno escluso Bplus dalla gara del rinnovo delle concessioni. La compagnia – fino al 20 settembre prossimo – opera in regime di proroga della vecchia concessione, una scelta adottata per non mettere a rischio il gettito erariale e per salvaguardare i dipendenti della compagnia. Il vicedirettore dell’ADM, Luigi Magistro, in un’intervista rilasciata nelle settimane scorse al Fatto Quotidiano, ha bocciato la creazione di un blind trust per separare la proprietà dalla gestione della compagnia, caldeggiando “il passaggio della società a un soggetto diverso, in tempi brevi”, l’unica soluzione che “potrebbe scongiurare il tentativo di infiltrazione mafiosa su cui è basata l’interdittiva del Prefetto”. Una soluzione che era già circolata negli scorsi mesi, tanto che Codere e almeno tre fondi esteri avevano avanzato delle offerte.

 

Videolottery, le prossime sfide: l’ingresso dei nuovi concessionari, il contingentamento e la tassa sulla fortuna

 

Intanto, è ormai imminente l’ingresso dei tre nuovi concessionari – Intralot, Netwin Italia e Nts Network (MerkurWin) – che hanno partecipato alla gara dell’anno scorso. Ciascuno di loro entrerà con la dotazione minima di apparecchi messi a gara, 5mila newslot e 700 videolottery. Con il loro arrivo si inasprirà la battaglia per piazzare le macchine nelle sale, soprattutto ora che da più parti si leva la richiesta di ridurre il numero di slot e vlt – ultima quella autorevole di Sistema Gioco Italia, la Federazione della filiera del gioco che aderisce a Confindustria. E ancora, tra i nodi da sciogliere, c’è quello della tassa sulla fortuna, il prelievo del 6% che dall’inizio del 2012 viene applicato sui premi superiori a 500 euro. La tassa viene pagata sulle vincite di alcuni giochi (come Gratta e Vinci e SuperEnalotto), per le videolottery il Tar Lazio ne ha sospeso l’applicazione a pochi giorni dall’entrata in vigore, e successivamente ha sollevato la questione di legittimità costituzionale, si attende adesso la fissazione dell’udienza. Le concessionarie avevano intentato i ricorsi sostenendo che per applicare il prelievo fosse necessario modificare i software di gioco, e avevano dato vita a un tavolo di confronto con i Monopoli per arrivare a una soluzione condivisa che potrebbe rendere inutile la pronuncia della Consulta. rg/AGIMEG