Tar Veneto su intesa Stato-Regioni, Baretta: “Urgente decreto attuativo”, Sbordoni: “Giudici sbagliano valutazione”

Baretta: “Sentenza Tar Veneto dimostra necessità di conversione immediata in un decreto attuativo dell’intesa Stato-Regioni”“La sentenza del Tar del Veneto mette in evidenza quanto fosse necessario, e lo sia tutt’ora, convertire, al più presto, l’accordo siglato in Conferenza unificata in un decreto attuativo, superando ritardi e incertezze, da qualsiasi parte provengano”. Commenta così il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, la sentenza del Tar del Veneto che, allo stato attuale, ritiene l’intesa “priva di valore cogente in quanto non recepita da alcun atto normativo”. “Bisogna superare lo stallo attuale le cui conseguenze danneggiano, innanzitutto, i cittadini e dare certezza agli Enti locali, che oggi adottano soluzioni molto differenti tra loro, e al settore che non ha la possibilità di programmare. Bisogna completare la riduzione dell’offerta, tutelare la salute pubblica e difendere la legalità minacciata anche dall’assenza di regole condivise, da eccessi applicativi o da ritardi amministrativi. Lo dimostrano anche le notizie degli ultimi interventi della Gdf in Piemonte e della Dia di Palermo, sul finanziamento attraverso il gioco online della cosca trapanese di Matteo Messina Denaro. Il riordino del gioco fisico – conclude il sottosegretario – attraverso l’intesa Stato-Regioni, è il primo passo di una strategia di riforma strutturale del settore. Per questo dobbiamo andare avanti”.

 

Sbordoni: “Valutazioni azzardate e superficiali quelle del Tar Veneto e che trasfigurano lo stato reale delle cose”

“Ritengo che il Tar Veneto abbia preso un abbaglio ed è una cosa grave. La delibera in Conferenza Unificata ha valore, il fatto che non sia stata tradotta in operatività con un decreto ministeriale sposta la responsabilità dei mancati effetti sul Ministero, sul Governo. L’accordo deve impedire a Comuni e Regioni di emanare normative in difformità dall’accordo approvato all’unanimità in Conferenza unificata. La legge primaria che demandava alla Conferenza il riordino del settore giochi, riordino che è stato fatto, prevedeva che le modalità applicative fossero trasposte in un decreto, ma non è per la mancata trasposizione che quanto stabilito non ha più valore.

Mi preoccupa che un giudice amministrativo faccia valutazione così azzardate e superficiali, non è che ciò incida sui rischi legati alla ludopatia, si tratta solamente di una presa posizione su qualcosa che trasfigura lo stato reale delle cose.

A chi afferma che serva un decreto attuativo per rendere operativo l’accordo, dico che se così fosse l’attività istituzionale è stata venduta ai cittadini come un foglio di carta velina non sostanziale, e ciò è una presa in giro”.

cr/AGIMEG