Tar Lombardia: dati sui giocatori patologici disomogenei ed imprecisi. Giusto annullare le fasce orarie per slot e vlt

Arcene, Castel Rozzone e ora Spirano. Sono tre le sentenze con cui il Tar Lombardia, sezione di Brescia, ha annullato le fasce orarie su slot e vlt adottate da alcuni Comuni riuniti nell’Ambito Territoriale del Treviglio. In tutti i casi il Collegio sottolinea che “la riduzione degli orari di gioco non deve mai spingersi fino al punto da cancellare il valore economico della concessione”. Il Tar infatti ritiene che si debba “trovare un equilibrio che massimizzi l’interesse pubblico riducendo al minimo le perdite per i privati, e di conseguenza per le finanze pubbliche. Anche in presenza di una situazione di ludopatia diffusa e documentata, quindi, gli interventi limitativi devono calcolare le conseguenze negative sul fatturato dei concessionari”. Sottolinea poi che i dati e le stime sui giocatori patologici non facciano pensare a un’emergenza e potrebbero servire al massimo a “impostare politiche di sensibilizzazione rivolte ad alcuni segmenti della popolazione”, ma sono troppo disomogenei e imprecisi “per costituire il fondamento di misure limitative del gioco”. Infine i giudici ricordano che l’Intesa siglata in Conferenza Unificata nel 2017 metteva in evidenza gli strumenti tecnologici di cui sono dotati gli apparecchi da intrattenimento. “La tecnologia offre nuove opportunità a salvaguardia del giocatore e per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, quali ad esempio l’autolimitazione del gioco in termini di tempo e di spesa, l’invio di messaggi automatici durante il gioco che evidenzino la durata dello stesso, la riduzione degli importi minimi delle giocate” etc. Per i giudici, quindi “l’intesa per la distribuzione delle fasce orarie di interruzione del gioco non può essere omessa o rinviata, essendo al contrario un passaggio essenziale per stabilire se le forme di controllo individualizzato sul gioco d’azzardo patologico rese possibili dalla tecnologia più recente possano costituire un’alternativa efficace all’interruzione dell’attività di gioco. Qualora i tempi per un’intesa finalizzata a una regolazione omogenea sull’intero territorio nazionale o regionale risultino eccessivamente dilatati, è quantomeno necessario che l’ADM venga consultata dagli enti locali prima dell’introduzione di una disciplina restrittiva”. es/AGIMEG