Spallone (Luiss): “In Piemonte abbiamo quasi assistito alla sostituzione del gioco legale con quello illegale. Sequestri di macchine illegali decuplicati in tre anni” – Intervento integrale

dai nostri inviati – “Il lavoro delle forze dell’ordine e delle altre istituzioni preposte alla repressione del gioco illegale, in questi anni, è stato egregio. Ma da economista credo che il risultato si possa raggiungere solo incentivando il gioco legale a discapito di quello illegale”. È quanto ha detto Marco Spallone, presidente del Casmef, centro studi della Luiss, intervenuto all’assemblea di Sistema Gioco Italia, in corso di svolgimento nella sede di Confindustria, a Roma. “Questo intervento normativo con la finalità di penalizzare le attività di gioco illegali a vantaggio di quelle regolari, è stato fatto nel caso dei ctd (i centri scommesse non autorizzati ndr.) Oggi, però, ci stiamo allontanando da questa strada maestra. E proprio per questo è indispensabile dare vita a una riforma”.

Spallone ha poi mostrato alcuni dati statistici che rivelano una indicazione di partenza: il mercato è ormai maturo e, tranne il gioco online che continua a crescere, le cifre di spesa del giocatore e di introiti dell’Erario sono tendenzialmente stabilizzate. Inoltre, tutta la filiera ha preso coscienza del fatto che l’intero settore del gioco debba essere riformato. E con urgenza. Perché si sono avvicendati molti provvedimenti che sono stati definiti e approvati senza seguire un quadro organico. E in questo modo è stato vanificato il lavoro della conferenza unificata.

“Lo stesso decreto dignità” ha aggiunto Spallone “prometteva una riforma che non è arrivata. E si è limitato a imporre un divieto di pubblicità. Abbiamo fatto un’analisi comparata tra le normative di alcuni Paesi in merito al divieto di pubblicità e abbiamo visto che non c’è una corrispondenza tra il rigore nel divieto e raccolta per l’erario”. Secondo Spallone, quindi, questa misura sembra non raggiungere l’effetto voluto. “Bisogna tenere in considerazione, invece, l’importanza degli investimenti anche per garantire l’utenza e alzare il livello di tutela del giocatore. Ma l’incertezza legislativa scoraggia le aziende a investire nel settore. E se guardiamo quello che è successo in Piemonte, la prima legislazione così restrittiva in questo settore, abbiamo visto quasi una sostituzione uno a uno dell’offerta di gioco illegale a quello legale, che è stato pressoché eliminato dal territorio. I sequestri di macchine illegali erano 51 nel 2016, sono stati 2.443 l’anno successivo e quest’anno abbiamo avuto già 251 sequestri in appena tre mesi. L’unico modo per sconfiggere il gioco illegale è quello di renderlo poco attrattivo. E per riuscirci è necessario fare una riforma organica dell’intero settore”. gpm/AGIMEG

Ecco l’intervento integrale