Spagna: nel 2015 ha giocato online il 75% della popolazione, in crescita puntate su bingo e lotterie ma dipendenza da gioco ai minimi storici. Madrid e Andalusia dove si scommette di più

Cresce il numero di giocatori che ha puntato online almeno una volta negli ultimi due mesi (+13%), la maggior parte dei quali residenti a Madrid, da cui proviene il 20% di tutte le giocate effettuate in Spagna, e crescono le giocate sul bingo e sulla lotteria. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal VII Studio sul gioco d’azzardo in Spagna presentato dalla Fondazione Codere e dalla Università Carlos III di Madrid. Lo scorso anno, il 70,5% dei giocatori online ricordava di aver puntato almeno una volta negli ultimi due mesi, un incremento del 13% rispetto al 57,6% dell’anno precedente. Numeri in rialzo anche per la Lotteria Nazionale e per i casinò. In particolare, alla Lotteria hanno partecipato 3 spagnoli su 4, pari al 75,1% dell’intera popolazione maggiorenne, con un incremento di 2,5 punti percentuali, grazie soprattutto al recupero in termini di vendite della Lotteria de Navidad, che ha assorbito il contraccolpo della tassa del 20% sulle vincite eccedenti i 2.500 euro ed è tornata a esercitare un forte fascino sui giocatori. Bene anche il bingo: i giocatori in un solo anno sono passati da 2,6 milioni a 2,8 milioni.
Dallo studio della fondazione Codere emerge che il 75% dei giocatori (prevalentemente di sesso maschile)  rientra in una fascia sociale medio-alta. A livello geografico, Madrid è la regione nella quale si concentra il maggior numero di giocatori online (con il 20,1% del totale), seguita da Andalusia (16,7%), Comunità Valenciana (13,6%), Catalogna (13,3%) e Galizia (5,5%). Lo scorsa anno, tuttavia, Madrid e Barcellona hanno perso giocatori (rispettivamente -3,8% e -3,5%), mentre Valencia e Andalusia sono cresciute del 3,4% e 3,9%.
Lo studio approfondisce inoltre gli aspetti legati al gioco problematico. La percentuale della popolazione spagnola con problemi di dipendenza si aggira in una forbice compresa fra 0,1% e 0,3% (in numeri, tra 34 mila e 100 mila persone), un dato in calo rispetto allo 0,4% del 2014. Nel dettaglio, la dipendenza è cresciuta nel settore online, mentre per il gioco fisico è in sensibile calo, avendo raggiunto il punto più basso degli ultimi 25 anni. Il problema della dipendenza da gioco online riguarda soprattutto giovani con meno di 25 anni: nella statistica rientrano quei giocatori che nel 2015 hanno prolungato per ore la durata della sessione di gioco, puntando regolarmente per più di 300 giorni all’anno. Cr/AGIMEG