Slot, tassa 500 milioni, intentati solo due ricorsi al Consiglio di Stato. Le concessionarie giocano di rimessa

Solo i due gestori hanno impugnato al Consiglio di Stato le ordinanze con cui il Tar Lazio si era rifiutato di sospendere la tassa dei 500 milioni che la legge di Stabilità ha addossato al comparto degli apparecchi. Palazzo Spada, tuttavia, con due decreti pubblicati oggi, ha respinto la richiesta e fissato la camera di consiglio al prossimo 12 maggio. Gli altri soggetti – erano circa una trentina i ricorsi discussi di fronte al Tar Lazio a inizio aprile – non hanno chiesto la revisione della pronuncia al Consiglio di Stato. E’ quanto apprende Agimeg da ambienti istituzionali. I concessionari in particolare  – che nei ricorsi avevano puntualizzato come gestori e esercenti si fossero rifiutati di versare le quote di loro spettanza – attendono che scada il termine per il pagamento della prima rata, da 200 milioni, che scadrà il 30 aprile, giovedì prossimo. Il Tar Lazio nelle ordinanze aveva sottolineato che “ottemperando tutti i soggetti della filiera”, non si poteva ravvisare “un pregiudizio irreparabile nelle more della decisione del merito del ricorso”. Le concessionarie insomma hanno deciso di “giocare di rimessa”, e attendono che gli altri soggetti della filiera si adeguino al prelievo e all’ordinanza del Tar, o che – eventualmente – i Monopoli, una volta scaduto inutilmente il termine, adottino un provvedimento. gr/AGIMEG