Slot: Il Tar Lazio non sospende il pagamento della tassa da 500 milioni. Ecco le motivazioni. Tempi strettissimi per un appello al Consiglio di Stato

Il Tar Lazio ha respinto la richiesta delle concessionarie e della filiera delle slot di sospendere la tassa dei 500 milioni prevista dalla Legge di Stabilità. Lo apprende Agimeg da ambienti istituzionali. L’udienza pubblica è stata fissata al prossimo primo luglio. “Non è dimostrato che ottemperando tutti i soggetti della filiera  – all’obbligo di versare i 200 milioni di euro previsti dalla prima rata della tassa sulle slot – sussista un pregiudizio irreparabile nelle more della decisione”. E’ quanto si legge nelle motivazioni dell’ordinanza della Seconda Sezione del Tar Lazio, e che Agimeg ha potuto visionare in anteprima. Il Collegio ribadisce, inoltre, che “ottemperando tutti i soggetti della filiera, l’imposta ammonta a 200 milioni”, nell’udienza che si è svolta ieri le concessionarie hanno insistito più volte sul fatto che esercenti e gestori si siano rifiutati di siglare i nuovi accordi e di versare gli importi dovuti rendendo impossibile riscuotere le somme dovute. gr/AGIMEG

 

Slot: Tassa da 500 milioni, Tar Lazio fissa nuova udienza al prossimo 1° luglio

“Considerato che – nel contemperamento degli opposti interessi – le esigenze cautelari addotte dalla società ricorrente non giustificano la concessione della richiesta tutela cautelare in quanto: l’importo del versamento da effettuare, da parte dell’intera filiera del gioco legale, alla data del 30 aprile 2015, ammonta a 200 mln di euro; non appare compiutamente dimostrato che, ottemperando tutti i soggetti della filiera a quanto disposto dal provvedimento impugnato e dall’art. 1, comma 649, della legge n. 190 del 2014, sussista un pregiudizio irreparabile nelle more della decisione del merito del ricorso, per la quale – tenuto conto della rilevanza degli interessi dell’Erario e di tutti gli operatori della filiera del gioco legale – si ritiene di fissare la pubblica udienza del 1° luglio 2015″, considerato inoltre che “tenuto conto della novità e della complessità delle questioni trattate, sussistono i presupposti per compensare le spese della presente fase cautelare”, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio”rigetta la proposta istanza cautelare; fissa per la trattazione del merito della causa, la pubblica udienza del 1° luglio 2015″. Sono tutte le motivazioni contenute in una serie di ordinanze da poco pubblicate dalla Seconda Sezione del Tar Lazio, sui ricorsi dei concessionari e della filiera slot contro la tassa da 500 milioni di euro introdotta con l’ultima legge di Stabilità. Il Tar Lazio – come anticipato da Agimeg – ha infatti deciso di confermare la tassa non accogliendo la richiesta di sospenderla, avanzata da tutte le ricorrenti, e ha fissato la prossima udienza al 1° luglio. lp/AGIMEG

 

Slot: Tassa da 500 milioni. Tempi strettissimi per un appello al Consiglio di Stato

Concessionari degli apparecchi tra l’incudine e il martello, dopo l’ordinanza con cui il Tar Lazio ha confermato la tassa da 500 milioni di euro introdotta dall’ultima legge di Stabilità. Le compagnie nei ricorsi hanno infatti spiegato che i margini che traggono dalla gestione del settore (complessivamente 850 milioni di euro) non consentono di far fronte alla tassa se esercenti e gestori continueranno – come hanno fatto finora – a rifiutarsi di pagare le quote di loro spettanza. In sostanza le concessionarie una volta pagata la tassa incasserebbero circa 350 milioni lordi, in sostanza – detratti tutti i costi di esercizio – non dispongono delle somme necessarie per pagare l’intera somma o altrimenti chiuderebbero tutti i bilanci in perdita. L’opzione quasi certa adesso è quella di impugnare l’ordinanza del Tar al Consiglio di Stato, i tempi tuttavia, sono particolarmente stretti considerando le festività imminenti e il fatto che la prima rata di pagamento di 200 milioni scadrà il prossimo 30 aprile. Difficilmente si riuscirà a fissare una camera di consiglio a Palazzo Spada entro tale data, le concessionarie chiederanno probabilmente un decreto cautelare monocratico al Presidente della Sezione il quale tuttavia dovrà decidere se – senza sentire le ragioni dell’Avvocatura di Stato, e quindi del Ministero dell’Economia – sospendere una tassa che dovrà portare nelle casse dello Stato una prima rata da 200 milioni di euro. gr/AGIMEG