Slot e Vlt, tassa da 500 milioni: Aams deposita relazione al Tar Lazio. “Vale l’11% dei compensi della filiera”

La tassa dei 500 milioni che l’ultima legge di Stabilità ha addossato a concessionari e filiera – di slot e videolottery – equivale all’11,9% dei compensi percepiti da questi soggetti nel 2013, e all’11,3% di quelli del 2014. E’ quanto certifica l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nella relazione chiesta dal Tar Lazio, impegnato a decidere i ricorsi intentati dalle compagnie contro la misura. Nel documento – che Agimeg ha potuto visionare in anteprima – si evidenzia che nel 2013 il settore degli apparecchi ha attratto una raccolta di oltre 47,5 miliardi di euro. Concessionarie e soggetti della filiera hanno percepito circa 4,2 miliardi (899 milioni i primi, circa 3.297 milioni gestori e esercenti), la tassa dei 500 milioni vale appunto l’11,92% di tale somma. Nel 2014, le giocate hanno superato i 46,7 miliardi, concessionari e filiera hanno incassato oltre 4,4 miliardi (889 milioni i concessionari; 3.517 milioni gli altri soggetti) la tassa vale quindi l’11,35% dei compensi.
Tale stima è basata sui conti giudiziali redatti dalle concessionarie, lo strumento che secondo l’ADM è il più per una simile valutazione “attesa l’omogeneità, per tutti i concessionari, di tale rappresentazione contabile che si sostanzia nella rendicontazione delle somme, di natura pubblica derivanti dalla raccolta delle giocate; ciò ancor più del bilancio di esercizio depositato dalle stesse società concessionarie, la cui redazione presuppone diverse esigenze e criteri, per cui da esso è desumibile piuttosto la situazione economica, finanziaria e patrimoniale di ciascuna società nel suo complesso (…) anche al di là di quanto strettamente riferibile alla gestione della concessione”.
Nella relazione, i Monopoli puntualizzano inoltre che  “Il concessionario è l’unico e il solo  interlocutore dell’Agenzia, l’unico e il solo  responsabile delle attività e delle funzioni  affidate in concessone che si estrinsecano sia nella realizzazione e conduzione della rete (…) sia un tutte le attività e le funzioni  connesse, direttamente e indirettamente, alla suddetta gestione telematica, nel cui ambito rientrano la raccolta di gioco e tutte le attività finalizzate alla raccolta”. E sottolineano quindi che  “Per ipotesi” il concessionario “potrebbe  svolgere autonomamente, per mezzo di organizzazione propria, la totalità delle funzioni e attività in discorso, senza avvalersi dell’ausilio di terzi”. La scelta di uno o dell’altro business model “non muterebbe assolutamente i termini del rapporto con l’Agenzia (…) risultando sempre e soltanto il concessionario il diretto responsabile delle attività e funzioni medesime”. Il Tar discuterà nuovamente i ricorsi contro la tassa nell’udienza del 21 ottobre prossimo. gr/AGIMEG