Sandi (ad e pres. Snai) “Con Agisco pronti a dialogare, ma non sappiamo chi rappresenta. Gestori una risorsa da tutelare e non “deviare” con falsi miraggi”

Non rispetto degli accordi contrattuali, rinegoziazione del contratto, minaccia di staccare la spina dal partner storico, richiesta di un incontro con Aams nella qualità di supervisore: queste in sintesi le accuse e le richieste che Agisco, attraverso le parole del presidente Francesco Ginestra, ha rivolto a Snai. Un attacco così frontale non poteva lasciare indifferente la società leader in Italia nel settore delle scommesse: “Quelle di Agisco sono provocazioni alle quali avremmo preferito rispondere direttamente e non attraverso i media – ha dichiarato ad Agimeg Giorgio Sandi, ad e presidente di Snai – ma visto che siamo stati esclusi dagli incontri organizzati da Agisco allora utilizziamo gli stessi strumenti per far valere le nostre ragioni. Prima di tutto ci sarebbe da definire la rappresentanza di Agisco. Quando esisteva Assosnai conoscevamo perfettamente il loro “peso specifico”, con la trasformazione in Agisco ci sono state importanti defezioni e quindi l’associazione in questione non sappiamo oggi quanti gestori rappresenti. In merito alle inadempienze ed alla rinegoziazione del contratto, è importante far sapere che da parte nostra abbiamo accettato un contratto comunque oneroso per Snai e con le prerogative stabilite dai gestori che oggi ci attaccano. Si tratta di uno, se non del migliore contratto in circolazione e rinegoziarlo, spostando ancora di più il peso degli oneri sulla Snai, vorrebbe dire gravare in maniera insostenibile su un’azienda che ancora è alle prese con il risanamento derivante dalla precedente gestione. Per noi i gestori sono un partner importante, fondamentale e con il quale cerchiamo di fare business insieme senza inseguire miraggi fuori logica e fuori tempo. Infine – dichiara Sandi – con tutto il grande rispetto che abbiamo per l’Amministrazione, non capiamo perché la stessa, già alle prese con importanti problematiche da risolvere per tutto il comparto dei giochi, debba essere investita di un onere che non la riguarda e che invece andrebbe discusso solo tra le parti in questione”. rg/AGIMEG