Sanatoria slot, conto Mef destinato a svuotarsi dopo il no della Corte dei Conti?

Potrebbe svuotarsi già nei prossimi giorni il conto corrente del Ministero dell’Economia su cui le concessionarie delle newslot hanno versato il condono sulle maxipenali delle newslot, ovvero il 20% della condanna di primo grado.  Il conto corrente contiene al momento i 235 milioni di euro depositati dalle sei concessionarie delle slot che hanno aderito (Lottomatica, Sisal, Snai, Cogetech, Cirsa e Gamenet), e altre somme accreditate dagli altri soggetti che  hanno chiesto la definizione agevolata di un contenzioso di fronte alla Corte dei Conti, denari che dovevano garantire la copertura economica del decreto sull’Imu. La norma sul condono – modificata in fase di conversione in legge con un emendamento del Governo – prevede che i soggetti interessati si offrano di pagare il 20% della condanna di primo grado, versando contestualmente la cifra sul conto Mef. La Corte dei Conti a questo punto può accettare o respingere la domanda. Nel caso delle concessionarie ha cassato la proposta, facendo tornare in vita un decreto – emesso il 30 ottobre – che sulla base della formulazione originaria della norma, disponeva il pagamento del 30% della condanna entro il 15 novembre prossimo. Alcune compagnie potrebbero non essere in grado di sostenere quest’ulteriore sforzo – si va dai 10 milioni in più che è chiamata a versare Lottomatica Videolot (che però ha già comunicato di aver accantonato l’intera somma) fino agli oltre 25 di Cogetech –  potrebbero quindi essere costrette a rinunciare alla procedura agevolata, e a proseguire con il giudizio di appello. Resterebbe da sciogliere a quel punto il nodo delle somme già depositate, le richieste di svincolo dovrebbero essere presentate direttamente al Mef. Secondo alcuni legali, potrebbero essere richieste immediatamente, dal momento che tecnicamente il deposito è legato all’accoglimento della domanda del 20%. Secondo altri invece è necessario attendere il 15 novembre, una volta scaduto il termine sarà inequivocabile che le compagnie non saranno in grado di adempiere.

gr/AGIMEG