Rouge et Noir, Global Starnet a Agimeg: Decadenza è ferma, nessun rischio immediato dopo sentenza Tar

“Presenteremo immediatamente ricorso al Consiglio di Stato, ma non chiederemo la sospensiva della sentenza del Tar Lazio”. Lo annunciano i legali di Global Starnet a Agimeg, dopo che il Tar ieri ha confermato la decadenza della concessione, provvedimento adottato dai Monopoli di Stato in seguito all’inchiesta Rouge et Noir. “Il provvedimento di decadenza è sostanzialmente fermo, dopo che la compagnia è stata messa in amministrazione giudiziaria. In sostanza non per il momento c’è alcun rischio immediato per gli asset della compagnia, o per i dipendenti. Se, come siamo certi, il Tribunale di Roma assolverà Francesco Corallo, allora dovranno essere revocati sia l’amministrazione giudiziaria, sia la decadenza”. L’inchiesta Rouge et Noir è scattata a fine 2016, la compagnia è stata accusata di aver trasferito all’estero ingenti somme di denaro – circa 230 milioni di euro – che avrebbe dovuto utilizzare per pagare il Preu sulle slot e altre imposte sui redditi. Per onorare gli impegni con il fisco invece avrebbe fatto ricorso alla rateizzazione, ma il comportamento della compagnia integrerebbe comunque i reati di peculato, riciclaggio e evasione. Parte di questi soldi poi sarebbero poi stati versati – senza alcun motivo apparente a Giancarlo Tulliani che li avrebbe utilizzati per investimenti personali, tra cui l’acquisto della casa di Montecarlo. Nel procedimento penale sono indagati quindi anche i Tulliani, l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini e Amedeo Laboccetta. E i legali della Global accolgono con entusiasmo gli ultimi risvolti dell’udienza di ieri, ovvero la decisione del Ministero dell’Economia e dei Monopoli di Stato di costituirsi parte civile nei confronti di tutti gli imputati: “L’Amministrazione adesso dovrà spiegare perché non ha usato lo stesso rigore nei confronti di tutte le concessionarie dei giochi. Almeno altre 7 compagnie hanno fatto ricorso alla rateizzazione per pagare il preu, ma non sono incorse nella decadenza della concessione”. Secondo i legali, non c’entra nulla il fatto che la Global abbia trasferito all’estero tutti quei capitali: “Quei soldi sono passati da un conto all’altro della società, il conto italiano poteva tranquillamente non esistere, non c’era alcun obbligo di utilizzare un conto italiano, la Global poteva servirsi semplicemente di quello inglese. Inoltre, c’è peculato quando si mette a rischio l’azione dell’Erario, ma i titoli esecutivi emessi in Italia vengono immediatamente riconosciuti in Gran Bretagna. Lo dimostra il fatto che il sequestro penale che la magistratura italiana ha disposto nei confronti della compagnia è stato eseguito a Londra nel giro di 48 ore” gr/AGIMEG