Poker online, segmento in calo per Italia, Francia e Spagna e il governo d’oltralpe “strizza l’occhio” alla liquidità condivisa

Calano i dati del poker online e la Francia corteggia l’Italia per puntare ad una liquidità condivisa. Pochi giorni fa il Senato transalpino ha dato il proprio benestare all’emendamento che propone un mercato aperto tra giocatori francesi, spagnoli e italiani. Si tratta del primo passo di un processo ancora molto lungo. Lo scorso 28 ottobre il Segretario di Stato per il Bilancio aveva ribadito che il Governo è a favore di questo provvedimento, ma a fine gennaio l‘Assemblea Nazionale non aveva sostenuto la stessa proposta. Lo stesso percorso dovrà essere portato avanti anche in Italia. Gli operatori da anni vedono la liquidità internazionale come unica possibile svolta per un settore in crisi e la stessa Aams ha espresso parere favorevole all’apertura dei mercati, senza però nascondere che le difficoltà tecniche da superare sarebbero molte. Il passo però è necessario. In Francia il poker cash nel primo trimestre ha perso il 7% passando da 1.022 milioni di euro a 953 milioni (confermandosi tuttavia primo gioco per raccolta), mentre continua a crescere la modalità a torneo, che ha raggiunto mezzo miliardo di euro, pari al +17%.
Neanche in Italia si arresta l’emorragia degli incassi. Nel primo trimestre 2016 la spesa (il risultato della raccolta, meno le vincite) è stata infatti di 20,7 milioni di euro, per un calo del -17,7% rispetto ai 25,2 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Ancora più accentuato il crollo che si considera il solo mese di marzo. Quest’anno la spesa nel terzo mese è stata di 6,4 milioni, per un -20,5% rispetto a marzo 2015.
Anche i dati del 2015 non sono incoraggianti. Il poker ha fatto segnare un calo generalizzato, ma molto differente nelle proporzioni tra la versione a torneo e quella cash. Il poker a torneo ha chiuso il 2015 con una spesa dei giocatori di 71,3 milioni di euro, dato in calo del 4,2% rispetto ai 74,4 milioni dell’anno precedente. La spesa è frutto della differenza tra la raccolta, che nel 2015 è stata di 727 milioni di euro, meno le vincite che lo scorso anno ammontavano a 655,7 milioni di euro. Più marcato il calo del poker online in versione cash. Nel 2015 la spesa è stata di 83,7 milioni, valore in calo del 22,3% rispetto ai 107,8 milioni dei dodici mesi precedenti. In questo caso la raccolta è stata di 3.074 milioni, mentre le vincite hanno fatto registrare un valore di 2.990 milioni
La terza sorella potrebbe essere la Spagna, ma anche in questo caso i dati non sono incoraggianti. La Direzione Generale del gioco spagnola ha pubblicato recentemente la relazione trimestrale del gioco on-line per il primo trimestre del 2016, dalla quale si evidenzia un notevole aumento della raccolta generale, ma con il Texas Hold’em ancora “ultimo della classe”. I segmenti di gioco che registrano un aumento sono : Casinò (15,43%), Scommesse (12,28%) e Bingo (16,95%), mentre vi è stato un calo nei segmenti dei concorsi (-26,97%) e, ovviamente, del Poker (-7, 97%). lp/AGIMEG