Poker online: liquidità internazionale “congelata”. Spunta l’ipotesi di una piattaforma tecnologica unica

Frenata sulla liquidità internazionale per il poker online che, a seguito dell’accordo siglato lo scorso 6 luglio tra le autorità di regolazione del gioco con partecipazione a distanza italiana, francese, spagnola e portoghese – rispettivamente l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’ARJEL, la Dirección General de Ordenación del Juego e il Serviço de Regulaçào e Inspeçào de Jogos – avrebbe messo in contatto i giocatori dei quattro Paesi per un mercato unico condiviso. Alcune tra le autorità firmatarie, tra cui l’Italia, avevano previsto che la liquidità condivisa potesse essere avviata entro fine anno. In effetti una serie di approfondimenti sugli aspetti dei controlli antiriciclaggio, emersi a seguito dell’adozione del decreto che recepisce la recente Direttiva Europea, hanno saggiamente indotto a qualche riflessione aggiuntiva, soprattutto in capo all’autorità politica. Da qui il rinvio. Ma c’è di più. Pare che, stante il supplemento di istruttoria, possa esserci una opportunità aggiuntiva per l’Italia: è infatti emersa un’ipotesi secondo la quale, proprio per garantire il mercato su tutti gli aspetti antiriciclaggio, nonché per garantire a tutti i players pari condizioni di accesso, si potrebbe arrivare alla creazione di una piattaforma tecnologica unica, che Sogei potrebbe candidarsi a gestire e che consentirebbe a tutti i soggetti di poter partecipare alla liquidità internazionale senza agevolare un Paese o un operatore rispetto ad un altro. E il fatto che l’Italia, abbia una maggiore esperienza in fatto di regolamentazione, oltre ad avere un maggiore bacino di utenti, farebbe del nostro Paese il vero punto di riferimento di questo progetto che, oltre a riunire su un’unica piattaforma i giocatori dei quattro Paesi, garantirebbe la realizzazione di un extra gettito che i Governi nazionali potrebbero destinare a politiche di più ampio respiro europeo. Inoltre, con queste caratteristiche, verrebbe rispettato un orientamento chiaro del nostro parlamento di non intervenire più sulla materia giochi prevedendo ulteriori allargamenti di portafoglio dei prodotti in un momento in cui – tutti d’accordo – si cerca di ridurre l’offerta. cr/AGIMEG