Pecoraro (FIGC): “Attenzione alle scommesse ma anche alle slot. La maggior parte dei gestori o proprietari di bar con slot, soprattutto al sud, sono pregiudicati”

“In base all’esperienza che ho fatto in questi mesi dobbiamo fare attenzione al mondo delle scommesse. Sento, infatti, di poter affermare che questo può determinare situazioni di tensione nel mondo del calcio”. E’ quanto dichiarato da Giuseppe Pecoraro, procuratore federale della Federazione Italiana Gioco Calcio, durante un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere alla Camera, sul tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nei club calcistici professionistici. “Secondo l’organizzazione che ci siamo dati in procura ho affidato a un procuratore aggiunto la materia delle scommesse – ha continuato Pecoraro – perché è quella che particolarmente ci preoccupa. Sul caso dell’Avellino e altri casi di cui si parla, sui quali dobbiamo avere altre notizie, ma soprattutto emerge dai dati che ci vengono dai Monopoli di Stato – noi abbiamo notizie settimanali, se non addirittura due volte a settimana, quando abbiamo partite infrasettimanali – e quando ci sono flussi anomali di scommesse ci muoviamo immediatamente, non solo informiamo, a differenza di prima, le procure della Repubblica dove la partita si tiene, ma mandiamo dei collaboratori e poi e, se abbiamo altre notizie, informiamo ulteriormente la procura. Proprio su questo abbiamo potuto leggere con soddisfazione le proposte qui formulate. La prima riguarda l’aumento della pena edittale per quanto riguarda gli scommettitori, perché questo consente, non tanto a noi quanto alla procura della Repubblica, di intervenire con le autorizzazioni per le intercettazioni telefoniche, laddove oggi, essendo cambiato il sistema della polizia giudiziaria, un’intercettazione è certamente utile per conoscere la verità. Dall’altra parte anche la possibilità di controllare coloro che detengono slot machine o hanno a disposizione determinate autorizzazioni di polizia per le scommesse a distanza o per giocare nelle varie tabaccherie o locali, perché secondo l’esperienza che ho maturato in tempi abbastanza recenti, quando mi occupai di Bplus, la maggior parte dei gestori e dei proprietari di bar che soprattutto al sud detenevano slot machine erano pregiudicati, addirittura alcuni con il 416-bis, quindi c’erano contratti fra la società Bplus, di cui anche qui si è discusso, e i vari gestori e proprietari di slot machine, molti dei quali con pregiudizi penali alcuni addirittura con 416-bis. Cambiando la norma è possibile un intervento immediato e soprattutto efficace da parte delle forze dell’ordine, che oggi invece non possono intervenire. È ovvio che quello delle scommesse diventa per la criminalità organizzata uno strumento importante per incrementare il proprio patrimonio e soprattutto fare investimenti in droga o in altre situazioni.
Se ritenete, passerei direttamente ai procedimenti di cui mi sono interessato, a meno che non ci siano domande sulla parte generale. Noi abbiamo fatto alcuni procedimenti e ho letto sui giornali che siete interessati ad alcune società quali Crotone, Avellino, Catania e qualcun’altra. Per quanto riguarda Avellino, il 3 marzo c’è stata un’udienza in cui noi abbiamo chiesto le sanzioni per l’Avellino Calcio, 7 punti di penalizzazione, e 6 anni per i giocatori, sulla base di atti che abbiamo ricevuto dalla procura della Repubblica di Napoli, dove viene sostenuto che questi giocatori erano in contatto con un collaboratore di giustizia, quindi un pentito, che ha avuto rapporti con questi giocatori e che l’obiettivo era quello di creare una rete per determinare i risultati delle partite ai fini di vincite attraverso le scommesse. I giocatori sono Izzo, Pini, Millesi, mentre Crimi, Pisacane e un altro giocatore, se non vado errato, per omessa denuncia, perché erano stati avvicinati per poter influire sui risultati delle partite, ma non hanno fatto denuncia alla procura della Repubblica ordinaria o alla procura federale, né alla Federcalcio. Erano venuti in contatto, come dicevo, con tale Accurso, il quale ha confessato che era loro intendimento creare una rete per poter determinare il risultato delle partite. Le persone con cui hanno avuto rapporti sono due, Pini e Izzo. Addirittura Pini, se non vado errato, è imparentato con il collaboratore di giustizia. Le partite sono con il Modena e la Reggina e risalgono al 2014, Modena-Avellino del 17 maggio 2014 e Avellino-Reggina del 25 maggio 2014, quindi due partite che si sono susseguite. Millesi e Izzo giocavano con l’Avellino, Pini era l’intermediario. Sulla base di atti pervenuti dalla procura di Napoli. L’udienza definitiva ai fini della discussione, del dibattito e della sentenza sarà il prossimo 7 aprile 2017. C’è stato un rinvio per quanto concerne fatti procedurali che dovranno essere esaminati dal consiglio di garanzia presieduto dal presidente Frattini. Sul Catania i procedimenti erano terminati e sapete della retrocessione del Catania e delle penalizzazioni, ma ci ha fortemente meravigliato qualcosa che è avvenuto recentemente – lascerò agli atti il rapporto della questura di Catania – durante la partita Catania-Matera del 2 febbraio, in cui è stato dato un minuto di raccoglimento e il lutto al braccio in memoria di tale Ciccio Famoso, noto pregiudicato di Catania, oltre che ultras, e noi questo lo abbiamo saputo dalla questura di Catania. Non voglio parlare di rapporti con la comunità organizzata – ha concluso Pecoraro – ma si tratta certamente di una cultura che non può essere condivisa. Su questo fatto abbiamo aperto un procedimento, perché vi è stata l’autorizzazione al minuto di raccoglimento da parte della Lega Pro“. lp/AGIMEG