Parte il Piano di controlli previsto dal Dl Balduzzi. GdF e AAMS impegnati nel contrasto al gioco minorile: 58 i casi riscontrati

Sono 58 i casi di gioco minorile riscontrati negli oltre 2.600 esercizi controllati, 353 le violazioni contestate, 161 apparecchi illegali sequestrati e 118 persone denunciate. È il risultato del piano di controllo eseguito a fine novembre da Guardia di Finanza e Monopoli di Stato su tutto il territorio nazionale nel settore dei giochi e delle scommesse, concentrato soprattutto sul contrasto al gioco dei minori.

L’operazione, infatti, svolta in attuazione del “D.L. Balduzzi” che prevede almeno diecimila controlli l’anno in esercizi collocati in prossimità di istituti scolastici primari e secondari, di strutture sanitarie ed ospedaliere nonchè luoghi di culto, ha permesso di scoprire 23 minori, trovati a giocare o scommettere, ed altri 35, invece, presenti in aree non consentite, in quanto destinate a giochi con vincite in denaro.

Nelle zone interessate dai controlli, sono stati presi contatti con i dirigenti di istituti scolastici, per evidenziare l’importanza di una necessaria ed efficace sinergia al fine di prevenire ed intervenire efficacemente su tali fenomeni.

Le Fiamme Gialle e gli Ispettori dei Monopoli hanno controllato numerose sale da gioco

verificando l’iscrizione degli esercizi nell’apposito elenco, il possesso delle autorizzazioni, l’integrità degli apparecchi da gioco ed il collegamento alla rete dei Monopoli ma, soprattutto, l’eventuale presenza di minori.

Il decreto Balduzzi ha rafforzato le disposizioni della Legge 15 luglio 2011, n. 111, che sancisce il divieto di partecipazione dei minori ai giochi pubblici con vincita in denaro, inasprendo le sanzioni. Gli esercizi nei quali è stata riscontrata la presenza di minori saranno sanzionati con pena pecuniaria da 5.000 a 20.000 euro, con la chiusura da 10 a 30 giorni e, nel caso la violazione riguardi apparecchi e congegni da gioco, anche con la sospensione per il trasgressore, compresa tra 1 e 3 mesi, dall’elenco degli operatori.

La collaborazione tra i Monopoli di Stato e la Guardia di Finanza ha permesso di incrementare l’efficacia dei controlli. I fenomeni illeciti maggiormente rilevati sono: l’alterazione e la manomissione degli apparecchi da gioco, l’abusiva raccolta di scommesse sportive mediante agenzie clandestine, anche per conto di allibratori esteri privi di autorizzazione e, con specifico riferimento al piano di controlli, la presenza di minori.

I vertici della Guardia di Finanza e dei Monopoli hanno espresso piena soddisfazione per i risultati raggiunti. Sul punto, il Vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Luigi Magistro, ha dichiarato: “l’Amministrazione porta avanti una lotta senza quartiere sul tema dell’accesso dei minori al gioco con vincita in denaro. I controlli hanno una funzione dissuasiva: continueremo questa battaglia con il determinante apporto della Guardia di Finanza poiché la tutela dei giovani, così come delle fasce più deboli, rappresenta uno degli obiettivi primari di A.A.M.S.”.

Tra i casi riscontrati:

– nel bresciano, al momento del “blitz” dei finanzieri, nr. 3 minori sono stati individuati all’interno di un centro scommesse. I ragazzi, presenti in un luogo vietato, erano intenti a compilare la distinta di gioco per effettuare una scommessa. Ed alquanto singolare è apparsa la “giustificazione” del responsabile del punto vendita, secondo cui i minori erano entrati al solo fine di “analizzare le quote scommesse” per ritornare successivamente accompagnati dai genitori;

– nel tarantino, invece, presso una cartoleria che esercita anche attività di raccolta scommesse, sono stati individuati nr. 3 quindicenni intenti a puntare sulle partite della “champions league”. I tre minorenni hanno confessato ai finanzieri di aver speso tutta la “paghetta” settimanale per scommettere e di trovarsi in quel luogo all’insaputa dei genitori, ai quali avevano riferito di essere a casa di un compagno a studiare e prepararsi per il “compito in classe” del giorno seguente.

 

La tutela del monopolio statale sui giochi e sulle scommesse rappresenta una delle attività a tutela del bilancio nazionale, posto che i fenomeni di abusivismo e clandestinità nel settore determinano anche inevitabili ricadute sul piano dell’imposizione fiscale.

La Guardia di Finanza, in stretta sinergia con l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, aggredisce i diversi fenomeni illeciti che interessano il gioco amministrato, mediante interventi orientati trasversalmente su tre linee d’azione:

– contrastare l’evasione fiscale, tenuto conto delle significative ricadute del gioco illegale sull’economia e sul gettito complessivo;

– tutelare il mercato, affinché gli operatori onesti non subiscano la concorrenza sleale di chi, invece, organizza e promuove giochi illegali ed abusivi, contrastando con ogni mezzo i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata e di riciclaggio di denaro “sporco”;

– proteggere i consumatori da proposte di gioco insicure e pericolose, perché non gestite dallo Stato nonché tutelare le fasce più deboli, prime fra tutte i minori.

 

cd/AGIMEG