Operazione “ndrangames”, Gay (Procuratore Repubblica Potenza): “Sistema complesso, difficile ricostruire rete degli apparecchi sul territorio che produceva guadagni in nero”

“Non avevamo dubbi sul fatto che le organizzazioni locali dovessero appoggiarsi e avere la protezione di organizzazioni di altre Regioni, come in questo caso del clan di Grande Aracri. Un sistema che ha sorpreso anche noi investigatori, per cui ci è voluto del tempo per ricostruire tutta la rete per poter individuare i luoghi in cui erano situate le macchinette per il gioco illegale e che naturalmente comportavano una serie di guadagni in nero, che è la parte più pericolosa”. E’ quanto ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Potenza, Luigi Gay, commentando l’operazione “’Ndrangames”, che ha portato alla scoperta di circa 3mila slot illegali diffuse su tutto il territorio nazionale, ognuna in grado di garantire 200 mila euro l’anno, per ricavi di circa 593 milioni di euro. Il gip ha disposto una misura di custodia cautelare in carcere, undici arresti domiciliari, sette obblighi di dimora, e il sequestro preventivo di sette società. L’illecito è stato reso possibile grazie ad una sofisticata rete di server con base all’estero. Le indagini si sono svolte tra il 2012 e il 2015, con un coordinamento investigativo con le Dda di Catanzaro e Bologna. Gli indagati sono 200, mentre i reati ipotizzati – ha reso noto il Procuratore della Repubblica del capoluogo lucano, Luigi Gay – sono di associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata, e raccolta dei proventi illeciti del gioco illegale on line attraverso strumenti informatici e telematici. cr/AGIMEG